L'asse dell'operazione per l'acquisto del Milan si è spostata dalla Cina all'Europa. E ora tutti i protagonisti professano ottimismo per la firma del closing, prevista venerdì 14 aprile, dopo due tentativi andati a vuoto.

A cambiare le carte in tavola è stato l'intervento della filiale londinese del fondo Elliott Management (lo stesso che in Italia ha investito in Ansaldo Sts). Arriverà da lì, infatti, il denaro ancora da versare nelle casse di Fininvest, e che serve a Yonghong Li (capofila della cordata in campo) per definire l'acquisto della società rossonera.

L'accordo con il fondo di investimento (che farà comunque pagar caro il prestito) è stato possibile grazie alla mediazione di Marco Fassone (ad in pectore) e dell'avvocato Riccardo Agostinelli. Ma comporta la revisione della catena societaria, che faceva capo a Sino Europe Sport.

In un comunicato pubblicato nei giorni scorsi, si spiega infatti che "a seguito di un'approfondita analisi, è stata definita una nuova struttura, completamente esterna alla Cina, al fine di portare a termine la transazione. La nuova entità che ha formalmente preso il posto di Ses nell'operazione è la Rossoneri Sport Investment Lux, controllata da Yonghong Li".

Dunque ad acquistare il Milan non sarà Ses, ma la Rossoneri Sport, con sede in Lussemburgo. Un passaggio dettato anche dall'esigenza di Elliot Management di avere un riferimento interno all'Unione europea.

La mossa si è resa necessaria visto che – come hanno raccontato alcune fonti – le riserve raccolte in Cina dagli uomini d'affari impegnati nell'operazione sono state per ora bloccate dalle autorità di Pechino, che dopo l'estate hanno introdotto regole più stringenti sull'espatrio dei capitali.

Versata già una caparra di circa 300 milioni - raccolta anche questa fuori dalla Cina - Yonghong Li (patrimonio stimato in 700-800 milioni) racimola così i soldi mancanti. Che però sono assicurati dalle stesse azioni del Milan, visto che i beni personali dell'uomo d’affari cinese non bastano a garantire.

Così, nel caso Li non riuscisse a onorare i debiti – rimborsando un prestito da 300 milioni a tassi elevati (con rate di circa 30 milioni annui) - Elliot diventerebbe azionista del Milan: un po’ come Unicredit lo è stato per la Roma.
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