È stato firmato questa mattina all'alba, dopo quattro giorni di trattative ininterrotte tra azienda e sindacati, l'accordo sul piano industriale del gruppo Unicredit.

Lo si legge in una nota della Fabi (Federazione autonoma bancari italiani).

L'accordo, nello specifico, prevede 1.300 nuove assunzioni, 600 stabilizzazioni di lavoratori con contratto d'apprendistato e un turn over di 1 a 3 nella assunzioni in caso di decessi, licenziamenti o dimissioni che porterà il saldo dei nuovi ingressi a oltre 2mila, 3900 uscite volontarie e incentivate entro il primo semestre del 2024, riequilibrio del contributo aziendale sulla casa sanitaria di gruppo, con trattamenti uguali per tutti i lavoratori, premio aziendale di 800 euro se si sceglie la formula welfare e di 600 se si sceglie quella in contanti, definizione di un nuovo accordo sugli inquadramenti, garanzia occupazionale che nel triennio il gruppo non procederà alla dichiarazione di nuovi esuberi.

È stata, infine, istituita una commissione bilaterale sulle pressioni commerciali con l'individuazione di un referente aziendale che interverrà in maniera concreta, su segnalazione, in caso di comportamenti lesivi della professionalità e della dignità dei lavoratori.

Mauro Morelli, segretario nazionale Fabi e Stefano Cefaloni, coordinatore Fabi Unicredit, hanno così commentato l'esito della trattativa.

"È un accordo, raggiunto dopo una trattativa durissima, che guarda al futuro e valorizza i lavoratori in un'ottica di netta discontinuità col passato. Oggi possiamo dire che azienda e dipendenti scommettono insieme sul rilancio del gruppo.

È stata infatti respinta l'impostazione iniziale dell'azienda che puntava unicamente a una drastica riduzione dell'occupazione.

Abbiamo ottenuto la garanzia che verranno mantenuti i livelli occupazionali stabiliti nel piano almeno per i prossimi tre anni, oltre 2000 nuove assunzioni, un impegno esigibile sulle pressioni commerciali a tutela dei dipendenti.

Dopo sei anni, sono inoltre stati sbloccati i percorsi di carriera con un nuovo accordo sugli inquadramenti".
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