È quanto emerge dall’ultimo bollettino dell’Eurotower, in cui gli analisti hanno ridotto la crescita del Pil nel 2014 a +0,8% dall’iniziale +1%, a +1,2% nel 2015 dal precedente +1,5% e all’1,5% nel 2017 dall’iniziale +1,7%. "A partire dalla scorsa estate - scrive nel Bollettino mensile di novembre - i dati e i riscontri delle indagini congiunturali più recenti hanno indicato nel complesso un indebolimento della dinamica di crescita nell'area dell'euro". Queste informazioni, sottolinea ancora la Bce, "sono state ora inglobate nelle previsioni più recenti delle istituzioni pubbliche e private, che mostrano una revisione al ribasso della crescita del Pil reale nell'orizzonte previsivo fino al 2016, confermando le previsioni di una ripresa economica modesta".

Il tasso di disoccupazione nell'Eurozona resterà alto, sopra l'11%, quest'anno e il prossimo e scenderà sotto il 10% solo nel 2019.

La Banca centrale europea prevede anche un nuovo peggioramento delle attese di inflazione nell'area euro, un fattore attentamente osservato dalla Bce per verificare che sia coerente con i suoi obiettivi di stabilità dei prezzi. L'ultima Survey of Professional Forecasters, elaborata dalla stessa istituzione monetaria, ha segnalato flessioni su tutti gli orizzonti temporali: sul 2014 ora l'inflazione attesa è dello 0,5 per cento, sul 2015 dell'1 per cento, sul 2016 dell'1,4 per cento e più a lungo termine dell'1,8 per cento. L'obiettivo ufficiale della Bce è avere un caro vita inferiore ma vicino al 2 per cento.

S&P: RISCHI TERZA RECESSIONE - I rischi per l'Eurozona di un triple dip, cioè di una terza recessione, "sono aumentati". Lo ha detto Jean-Michel Six, capo economista Emea (Europe, Middle East, Africa) di Standard&Poor's. "Avvicinandoci al 2015 dobbiamo riconoscere che la ripresa ha perso molto slancio", ha detto Six, affermando che una terza recessione avrebbe un "effetto deleterio".
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