Napoli 2014. "C'è un'Italia da ricostruire". Partono da qui, i giovani imprenditori di Confindustria, prima di pronunciare la parola magica, "fatti", non a caso scelta come slogan del convegno in corso a Napoli. C'è anche la Sardegna, ci sono anche i giovani imprenditori che nell'Isola hanno deciso di mettersi in gioco. Attività tradizionali - magari tramandate da padre in figlio - ma rivisitate in chiave moderna, società innovative, idee messe a frutto con capacità e voglia di competere sul mercato: la Sardegna di chi fa impresa nel 2014 ha il volto dell'intraprendenza e del coraggio. Alessandro Vagnozzi, 37 anni, fresco di nomina, rappresenta la delegazione sarda e tutti gli altri associati a Confindustria rimasti nell'isola.

"Il nome del convegno è Fatti. In Italia e ha una duplice valenza - spiega Vagnozzi - dobbiamo continuare a puntare sul made in Italy perché se fosse un brand sarebbe il terzo brand al mondo, ma per farlo, ancora di più e meglio, abbiamo bisogno di fatti. Ecco, allora, che chi governa deve avere la nostra stessa urgenza".

CULTURA D'IMPRESA - E' il giorno della manifestazione della Cgil contro jobs act e manovra, la prima nella quale il sindacato guidato da Susanna Camusso scende in piazza contro un presidente del Consiglio espressione del partito di riferimento del centrosinistra. La vena critica degli Industriali nei confronti dell'Esecutivo in carica rispetto al passato, va detto, è minore perché, dal punto di vista di Confindustria, jobs Act e interventi sull'Irap vanno nella giusta direzione. Ma "c'è ancora tanto fare".

E in Sardegna c'è molto da costruire, a partire dalla "cultura d'impresa": "Ci dobbiamo mettere a disposizione dei giovani sardi per far nascere nuove imprese e lo faremo già dalla prossima settimana, partendo dalle scuole e proseguendo con altre iniziative", spiega Vagnozzi.

MONITO ALLA POLITICA - "Nell'Isola abbiamo grandissimi opportunità ma lo stesso governo regionale per far sì che queste opportunità vengano colte deve passare ai fatti. C'è da puntare ancora, e tanto, sul turismo e sull'agroalimentare ma bisogna farlo in maniera innovativa per guardare non solo oltremare ma anche oltreoceano". Una sfida importante, che non può prescindere dalla risoluzione di due annosi problemi: "Il costo dell'energia e soprattutto quello dei trasporti, principale ostacolo allo sviluppo dell'economia sarda". Loro, i giovani di Confindustria, non smettono di ricordarlo.

Emanuela Zoncu (e.zoncu@unionesarda.it)
© Riproduzione riservata