Per milioni di persone (ebrei, dissidenti politici, Testimoni di Geova, Rom e Sinti, omosessuali) è stato un viaggio senza ritorno: da casa sino ai campi di sterminio, tappa conclusiva della soluzione finale pianificata da Hitler. Simbolicamente, e con epiloghi differenti, lo hanno ripercorso anche centinaia di giovani sardi (400 in sei anni) che, insieme coi coetanei provenienti dal resto d’Italia, sono stati protagonisti del progetto “I viaggi della Memoria”, voluto dall’Arci e sostenuto da Regione e Comuni. E lo sarà – sperano gli organizzatori - anche per i sessanta ragazzi, d’età compresa tra i 18 e i 25 anni, che il 2 febbraio lasceranno l’Isola e saliranno sul Treno della memoria, ultima fermata il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau.

Il progetto è stato presentato, in occasione del Giorno della memoria, nella sala Transatlantico del Consiglio regionale. C'erano tanti dei ragazzi che saranno coinvolti nell'iniziativa, il presidente dell'Assemblea sarda Gianfranco Ganau, l'assessora regionale alla Cultura Claudia Firino, Franco Uda e Marino Canzoneri, rispettivamente segretario e presidente dell'Arci Sardegna. In platea anche i sindaci di alcuni dei 22 Comuni sardi che aderiscono ai Viaggi della memoria.
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