Davanti al giudice Plinia Azzena, è stata sentita la sorella di Titti Pinna, Maria Margherita che ha avuto un ruolo di primo piano durante la prigionia del fratello. Durante la ricostruzione  delle fasi della liberazione la donna ha rivelato  che Titti Pinna era preoccupato, pochi giorni prima del sequestro, per alcuni furti avvenuti nelle tenute di famiglia. “In almeno due occasioni ignoti si sono introdotti nelle tenute di campagna, il 7 Settembre a Borettalzu sono state rubate due cavezze, e qualche giorno più tardi a Monte Frusciu sono stati sottrati alcuni forconi”. Per questa ragione , ha riferito la donna, “Io e Titti avevamo deciso di far installare un sistema di video sorveglianza, che però non è mai stato sistemato perché immediatamemte dopo c’è stato il sequestro”. Titti probabilmente sarà in aula tra due o tre settimane, e chissa quali sviluppi avrà avuto la vicenda del furto di bestiame.

PREOCCUPAZIONE. Alla vigilia dell'udienza del processo Titti Pinna, una nuova brutta vicenda ha colpito l'allevatore di Bonorva. Alcuni ladri sono entrati in una delle sue aziende, non quella in cui fu rapito, e hanno sottratto diversi capi di bestiame. Sulla vicenda gli inquirenti mantengono un riserbo fittissimo che conferma la delicatezza del caso. Si cerca di capire se si tratti di un semplice furto o se invece il gesto sia un segnale per la famiglia.

 
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