Filmati di sesso esplicito con minori realizzati all'estero in cambio di regali e una quantità enorme di materiale pedopornografico. Con queste prove schiaccianti è finito in carcere Sergio Granata, 58 anni, originario della provincia di Ferrara, ma da anni residente a San Teodoro, dove è titolare di un "diving center". I carabinieri della stazione di San Teodoro hanno eseguito l'arresto nelle prime ore della mattina con l'accusa di pornografia minorile e detenzione di materiale pornografico realizzato con dei minorenni.

Le indagini hanno avuto inizio a luglio del 2013 quando i carabinieri di San Teodoro, su segnalazione di alcuni cittadini del luogo, hanno recuperato una cassaforte danneggiata, all'interno della quale c'erano documenti personali, carnet di assegni, varie tessere di compagnie aeree ed altro materiale tra cui numerosissime videocassette per telecamera. I documenti appartenevano a Sergio Granata, che circa un anno prima aveva denunciato proprio il furto della cassaforte. Durante l'ispezione del materiale i militari hanno potuto esaminare le videocassette che riportavano delle etichette con riferimento a film pornografici. I filmati contenevano immagini pedopornografiche e gran parte dei filmati ritraevano il Granata in atteggiamenti sessuali con ragazze inequivocabilmente minorenni. L'uomo, informato del ritrovamento della cassaforte, si è presentato ai carabinieri per ottenerne la restituzione ma gli inquirenti nonostante le insistenze le hanno tenute in consegna. Inoltre, dopo la visione delle immagini raccapriccianti hanno ottenuto su delega del titolare delle indagini - il sostituto procuratore della Repubblica di Cagliari Danilo Tronci - l'incarico per una perquisizione domiciliare nel corso della quale rinvenivano e sequestravano numeroso materiale informatico (computer portatili, hard disk, pen drive, dvd e altro) nonché ulteriori videocassette per telecamera e diapositive.

Dalla visione dei filmati è stato accertato il modo di agire di Granata nel compiere atti sessuali con minorenni, che vivevano in condizioni di estrema povertà e di disagio sociale, dai tratti somatici orientali o caraibici: regalava alle ragazzine costumi da bagno, borse, cappellini ed altri beni di scarso valore economico; in altri casi consegnava loro del denaro in cambio delle prestazioni sessuali.

Gli accertamenti hanno consentito di accertare che il pedofilo si era recato in numerosi paesi esteri, dall’Africa all’Asia alle Americhe, in numerose mete note per il turismo sessuale.

Un’altra parte del materiale trovato nella sua abitazione riguarda innumerevoli immagini e filmati pedopornografici reperiti da Granata su internet.

Tradotto al carcere Badu e Carros di Nuoro, dovrà rispondere davanti al giudice dei reati di utilizzo di minori nella produzione di materiale pornografico e detenzione di materiale pornografico.
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