Il capo della Protezione civile si difende'L'allerta c'era: si butta tutto in caciara'
"Sfido chiunque a dire 'Gabrielli ha detto una bischerata' in riferimento alla disciplina in materia di allertamento nazionale". Così il capo della Protezione Civile.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Franco Gabrielli non ci sta a vedere il Dipartimento della Protezione Civile "triturato" dalle polemiche. "Tutto è perfettibile e può essere migliorato, nonostante alcuni soggetti farneticanti ci accusano di taroccare le cartine degli avvisi - dice - ma i dati stanno lì: noi il comunicato alla Sardegna lo abbiamo mandato alle 14,12 di domenica.
La Regione Sardegna è stata tempestiva: lo ha diramato ai Comuni alle 16,20, alcuni Comuni si sono attrezzati altri no. Il sistema astrattamente è perfetto, c'è una chiara catena di comando e leggi regionali che dettagliano quel che devono fare i sindaci. Tanto più, come si dice a Roma, si butta in "caciara" e tanto meno si è nella condizione di poter individuare le vere responsabilità".
E invita a non generalizzare: "Ci sono Regioni che funzionano e Regioni che non, Comuni che funzionano e Comuni che non lo fanno. Conosco - afferma - Comuni piccolissimi che sono gioielli di pianificazione e protezione civile, città grandi che hanno piani adeguatissimi, presidi territoriali. Sento sempre parlare di 'evacuarè: dove sta scritto che bisogna evacuare?". Tra i sindaci che domenica 17 hanno preso seriamente l'allarme meteo lanciato dalla Protezione civile, c'è Emanuele Mutzu, sindaco di Monti (Olbia). Il primo cittadino ha così predisposto il piano di evacuazione per i cittadini a rischio, piano scattato alle 9 di lunedì 18 con l'allontanamento degli anziani con problemi di deambulazione. Entro mezzogiorno tutta la popolazione era stata avvisata e spostata in luoghi sicuri. Respinge critiche e accuse il primo cittadino di Olbia, Gianni Giovannelli.
"Cosa abbiamo fatto quando è arrivata l'allerta della Protezione Civile? Abbiamo potenziato la struttura operativa, che era in funzione già da sabato", risponde a chi gli chiede se ci fossero stati dei ritardi dopo l'allarme di domenica. "Il Comune di Olbia - aggiunge - in seguito all'allerta della protezione civile nazionale arrivato nella serata di domenica, ha potenziato il dispositivo operativo: protezione civile, operai e vigili urbani sono andati avanti senza soluzione di continuità". Fuori Sardegna, un esempio di virtuosità arriva dal piccolo comune di Camerota, nel Cilento, che rientra tra quelli che lo scorso mese di ottobre hanno partecipato al progetto "Twist", finanziato dalla Commissione europea e che ha previsto la simulazione degli effetti di un maremoto e le conseguenti operazioni di soccorso. A Lucca, invece, è stata messa a punto dalla Protezione Civile e dalla Provincia una app proprio per le situazioni di emergenza. Gabrielli loda l'operato del Comune di Genova: "andate a vedere, dopo la tristissima e pesantissima vicenda del 2011, cosa sta facendo. Quello è un esempio virtuoso", dice ai giornalisti.
In effetti Genova ha reagito ai sei morti provocati dall'alluvione del 4 novembre di due anni fa con un piano straordinario di lavori pubblici, una riorganizzazione della Protezione civile, nuove limitazioni nelle zone a rischio in caso di allerta meteo, una condivisione e una diffusione della cultura della sicurezza tra i cittadini, fino a un piano di incentivi per chi demolisce nelle zone a rischio. Consci comunque tutti che i sistemi sono evidentemente troppo diversi tra Regione e Regione e tra zona e zona nella stessa Regione, oggi, nel corso di una Conferenza straordinaria convocata dal presidente Vasco Errani, i governatori e Gabrielli hanno deciso che è l'ora di dare il via rapidamente ad un lavoro per rendere omogenei i sistemi di allarme e di risposta alle emergenze. "Anche le Regioni che non hanno adeguato le loro strutture in relazione al sistema di Protezione Civile devono fare un salto di qualità", ammette Errani.