L'operaio di una delle tante aziende in crisi della Sardegna, ha spiegato al Pontefice i problemi che il mondo del lavoro attraversa nell'isola da sud a nord.

"Dal febbraio 2009 sono senza lavoro - ha detto il cassintegrato sardo al Papa - migliaia di cassintegrati, disoccupati e precari appartenenti ad ogni settore lavorativo sono qui presenti a renderle omaggio e a ringraziarla per la sua presenza che è di grande incoraggiamento per noi e per le nostre famiglie.

La mancanza di lavoro rende lo spirito debole, una debolezza che genera paura e le conseguenze più dure della carenza di lavoro sono a carico delle famiglie".

Mattana ha quindi concluso il suo intervento, prima di essere abbracciato affettuosamente dal Papa, con un appello al Pontefice: "Io, a nome di ogni lavoratore, le chiedo di farsi portavoce del nostro grido di dolore presso chi rappresenta le istituzioni, come Mosè portò dinanzi a Dio le sofferenze del popolo di Israele".
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