Perché si possa giocare nell'impianto che è finito al centro della tormentata vicenda giudiziaria, è necessario però che società calcistica e uffici municipali rispettino quattro incombenze amministrative. Fondamentale il ruolo che potrà giocare la Regione. Intanto resta valido l'accordo tra il Comune e il club rossoblù.

La modifica del piano urbanistico comunale e il suo adeguamento al piano paesaggistico regionale sono due delle condizioni fondamentali per poter concretamente valutare l'ipotesi di giocare nello stadio Is Arenas. L'iter di realizzazione delle pratiche burocratiche, in quel caso, spetta al Comune. Il Cagliari calcio, invece, dovrà chiedere il nulla osta paesaggistico alla Regione e successivamente la richiesta di valutazione ambientale.

Solo il completamento delle incombenze burocratiche - scrive Enrico Pilia nel reportage che L'Unione Sarda in edicola dedica alla questione - può consentire di riaprire lo stadio che è stato nel frattempo smantellato in vista di un possibile utilizzo del Sant'Elia. Di queste questioni si sarebbe discusso nel dettaglio nel vertice che ieri si è svolto al comune di Quartu. C'erano i principali protagonisti della vicenda, il sindaco Mauro Contini e il patron del Cagliari Massimo Cellino, affiancati dai rispettivi legali. La riunione, iniziata intorno alle 11, si è conclusa alle 13. Il presidente rossoblù è riuscito a dribblare le telecamere e i giornalisti. Ha lasciato il Municipio passando per le scale antincendio.

La presenza del numero uno della società di viale La Playa è significativa dell'attenzione con cui si starebbe valutando l'ipotesi del ritorno nell'impianto dalla storia breve ma tormentata. Il primo cittadino di Quartu ha invece manifestato soddisfazione per la ripresa del dialogo: "Non si è trattato di un incontro clandestino - ha detto ai microfoni di Videolina - ma di una riunione interlocutoria". All'incontro hanno partecipato sia i legali del Comune che quelli del presidente del Cagliari. L'obiettivo è quello di giungere a un accordo che, dopo l'apparente congelamento dell'ipotesi Sant'Elia, consenta di rimettere in discussione la possibilità di giocare a Is Arenas. Un ruolo fondamentale nella soluzione della questione potrebbe giocarlo la Regione che dovrà esaminare le pratiche.
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