Le indagini sarebbero scattate dopo la relazione della Corte dei Conti sul comportamento della Provincia nei confronti delle "partecipate" tra il 2007 e il 2011.

Poche indiscrezioni filtrate: gli uomini delle fiamme gialle coordinati dal colonnello Nicola De Benedictis, avrebbero portato via documenti e atti per far chiarezza sull'attività di controllo, sugli stanziamenti e sulle assunzioni fatte dalla Provincia nelle società controllate. Ancora riserbo su quale ipotesi di reato stiano lavorando gli inquirenti e se ci siano persone iscritte nel registro degli indagati. Quel che è certo, sotto la lente della Procura c'è il faldone relativo alla Proservice.

Punti interrogativi in particolare sui ricavi, come già nel 2012 aveva fatto notare la Corte dei Conti: senza i contributi regionali per l'impiego dei lavoratori socialmente utili, "il bilancio della società avrebbe chiuso in perdita". Ci sono dati in peggioramento nel corso degli anni: crediti verso dipendenti, debiti in aumento, disponibilità liquide in diminuzione. Eppure l'organico della Proservice è passato da 38 dipendenti nel 2005 a 187 nel 2010: i costi sono cresciuti dai 798 mila euro del 2005 ai 4 milioni e mezzo del 2010. Sono stati assorbiti anche i dipendenti di una ditta privata (25 persone) e balzano agli occhi i professionisti a convenzione: un ingegnere, un geometra, un geologo, un consulente di gestione aziendale e un ex dipendente. Per questo, sempre secondo la magistratura contabile, "circostanziati gravi fatti si può fondatamente presumere che siano stati arrecati consistenti danni al patrimonio sociale". Ora la questione è nelle mani della Procura.

Dettagli nell'articolo di Matteo Vercelli a pag 18 sull'Unione Sarda oggi in edicola.
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