Orgosolo. Il paese è ancora frastornato. Gli anziani parlano dell'arresto di Grazianeddu, i giovani si esprimono sulle "loro" piattaforme. Hanno già postato i loro commenti sulla Rete e detto la loro sui social network. In fondo, l'arresto di Graziano Mesina è stato anche un modo per riaffermare una identità forte, troppo forte. In certi momenti storici dileggiata, ma sempre temuta. Orgoloso è più che un Paese. Sono passati appena tre giorni dall'arresto del fratello e forse per Antonia Mesina, lunedì mattina, è stato come rivedere un vecchio film.

(D: domanda. R: risposta)

Lei si è spaventata quando ha visto le Forze dell'Ordine?", chiede la giornalista di Videolina.

R. "Non lo so se mi sono spaventata o che cosa, vedere tutta quella Giustizia...".

D. "Raccontano però che lei ha preparato il caffè e i biscotti".

R. "E' bugia. Io caffè non ne ho fatto. Io la polizia non la posso vedere neanche. Non mi potevo neanche alzare com’ero. Stia tranquilla che io caffè non ne ho fatto: è bugia quello che hanno scritto".

D. Cosa è successo allora?

R. "Io ero seduta nel divano, mio fratello si è alzato mentre hanno frugato la casa. Io non mi sono neanche alzata".

D. Cosa l'ha infastidita di più di questa vicenda?

R. "Quello che hanno ordito, è una cosa che hanno ordito"

D. Lei non ha parlato con nessuno?

R. "Con nessuno. Non ho scambiato parole con mio fratello".

D. Lo chiamavano per vendere terreni...

R. "Certo. Lo chiamavano. Per esempio, hanno fatto la tesi molte ragazze (sul banditismo e sulla figura di Graziano Mesina, ndr), sono venute qui a leggerle"

D. Lui cosa le ha detto prima di essere portato via?

R. "Mi ha detto di stare tranquilla. Nient’altro".

D. Ha sentito l'avvocato nel frattempo?

R. "Ho sentito adesso l’avvocato, che è andato ieri. Poi non l’ho più sentito".
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