L'agonia si mischia alla certezza. L'ospedale san Giuseppe Calasanzio di Isili è allo sbando.

I disservizi non si contano e ogni giorno ci sono nuovi problemi.

L'ultimo episodio ha riguardato un'anziana di 80 anni, Emilia Boi di Escolca, arrivata in pronto soccorso sabato scorso a causa di una caduta accidentale e ritornata a casa senza esami validati e senza aver fatto una radiografia.

Infatti il personale non è riuscito a mettersi in contatto con il Santissima Trinità, ospedale di riferimento. Nonostante le telefonate fatte ad svariati numeri non c'è stata nessuna risposta.

"Ad Isili mi hanno fatto di tutto - ha detto Emilia Boi - non mi hanno potuto fare la radiografia perché non sono riusciti a contattare Cagliari, non avevano nessuna colpa".

Le difficoltà si sommano inesorabili e mettono a dura prova la credibilità di un presidio che è stato per anni un riferimento fondamentale.

Eppure è ancora tanta la gente che arriva ad Isili in codice rosso e giallo nonostante le nuove disposizioni.

"Abbiamo appena avuto comunicazione dalla radiologia - ha detto Fabrizio Anedda rappresentante sindacale del Nursind - che dalle 16 subentra il servizio di telerefertazione, dunque le radiografie devono essere refertate per via telematica".

Ma nonostante tutto il San Giuseppe non ha un numero preferenziale per comunicare con il Santissima.

Un presidio isolato dunque.

"Non si capisce - aggiunge Anedda - che tipo di assistenza sanitaria si possa garantire in questo modo, dove soprattutto in pronto soccorso mancano i servizi essenziali per operare".

E sempre in pronto soccorso sono i medici della Medicina Generale che devono presenziare nelle ore notturne per garantire l'H24 lavorando così in due servizi servizi differenti.

Tutto regolare secondo l'azienda.

"I disagi da noi segnalati - ha commentato il sindaco di Isili Luca Pilia - stanno manifestando tutti i rischi, il ridimensionamento dei servizi sta mettendo in pericolo la vita dei cittadini del territorio, di fatto stanno smantellando il nostro presidio".

Nulla di nuovo rispetto alla paura di una chiusura urlata in piazza a Cagliari e ad Isili dal Comitato Sanità Bene Comune, dagli amministratori e dai cittadini. Problemi nuovi o problemi vecchi, se questo è un piano di riordino sicuramente il San Giuseppe non ne fa parte.
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