Raccolti circa 100 chili di pneumatici dai fondali marini dell'isola dell'Asinara.

Si è conclusa oggi l'iniziativa 'Pfu Zero sulle coste italiane', il progetto di raccolta straordinaria di pneumatici fuori uso (Pfu) abbandonati sulle coste italiane che fa capo a EcoTyre, il Consorzio che a livello nazionale si occupa della corretta gestione delle gomme, e all'associazione Marevivo, con il patrocinio del ministero dell'Ambiente e di Federparchi-Europarc Italia, in collaborazione con la Guardia Costiera.

Nell'isola parco sono stati riportati a galla un quintale di gomme dai subacquei dell'Asd Cala d'Oliva Diving center e del Roccaruja Diving center che hanno scandagliato i fondali dell'isola dell'Asinara per recuperare i copertoni destinati al successivo e corretto percorso di smaltimento.

In cinque anni, sono stati effettuati 40 interventi per rimuovere gli pneumatici fuori uso (PFU) dai fondali e dai litorali delle isole minori e delle coste italiane.

Sono oltre 8.500 le gomme portate a riva dai sub e finalmente avviate al recupero dopo essere state sommerse per anni.

Era abitudine comune, infatti, utilizzare i copertoni come parabordi su barche e moli per poi gettarli in mare, dopo anni di incuria e usura.

Solo quest'anno gli interventi sono stati 6, tutti in acque portuali.

Complessivamente sono stati correttamente avviati al riciclo circa 3.200 kg di pneumatici: a Messina (600 kg), a Trani (400 kg), a Gaeta (1.500 kg), a Marina di Ravenna (record, una sola gomma), a Porto Venere (600 kg) e ad Asinara (circa 100 kg).

Il progetto Pfu Zero ha avuto nei primi anni un focus specifico sulle isole minori perché queste perle dei mari italiani, oltre alle gomme abbandonate in acqua, vivono quotidianamente un problema logistico per il trasferimento dei rifiuti sul continente. Una volta raccolti, i copertoni sono condotti dai mezzi del Consorzio EcoTyre agli impianti di trattamento per essere correttamente gestiti.
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