Il caso delle false fatturazioni che aveva coinvolto la squadra di calcio di Borore arriva davanti alla Corte d'Appello. I giudici cagliaritani hanno ridotto la pena a sei mesi per l'allora presidente dell'Unione sportiva Borore, Valerio Tola (difeso dall'avvocato Massimo Delogu), limitatamente all'emissione di quattro fatture, mentre per gli altri episodi contestati il reato è considerato prescritto (in primo grado era stato condannato a sette mesi).

È stato invece assolto l'imprenditore di Macomer Stefano Efisio Caddeo, difeso dall'avvocato Luciano Rubattu (in primo grado era stato condannato a un anno); confermata la condanna a un anno per l'altro imprenditore di Macomer, Mario Loi, difeso da Gianfranco Congiu.

La storia risale a qualche anno fa: secondo l'accusa, dal 2006 al 2010 sarebbero state emesse fatture gonfiate per giustificare sponsorizzazioni della società di calcio, ma in realtà lo scopo sarebbe stato solo quello di evadere le tasse.

L'indagine della Guardia di finanza di Macomer era andata avanti per anni e aveva accertato che gli imprenditori locali sponsorizzavano la squadra ma la cifra che veniva versata realmente alla società sportiva era inferiore a quella che poi veniva indicata nelle fatture.
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