A San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia, una foto ha scatenato la bufera politica, quando Nunzia Canistro, vicesindaco del paese di San Pio e coordinatore provinciale di Direzione Italia – partito di quella destra "nostalgica" che si rifà al Ventennio - si è fatta immortalare con un grembiule con su stampato il volto di Benito Mussolini.

L'immagine, pubblicata su Facebook, ha fatto insorgere l'Anpi locale, che ne chiede le dimissioni: "Riteniamo questo episodio grave e chiediamo che non passi come se si trattasse di un banale episodio privo di significato. Al contrario, costituisce il sintomo di una malattia sociale che ci coinvolge e ci impegna tutti e che si chiama ignoranza, perdita della memoria e della identità. Chi inneggia al Duce si riferisce a valori che negano la libertà e la democrazia nata dalla Resistenza e dalla Liberazione del fascismo. Chiediamo le dimissioni del vice sindaco 'nostalgica', perché incompatibile con l'esercizio di un ruolo istituzionale: rappresenta le istituzioni e tutti i cittadini. Ci chiediamo quale esempio possa dare dopo questo episodio?".

La replica della Canistro, alla contestazione dell'Anpi, è arrivata sul social in blu, in un post in cui dice di prendere le distanze dalle polemiche, ma soprattutto che si è trattato di una goliardata.

"Prendo decisamente le distanze dalle polemiche, spesso strumentali, che riguardano una mia foto postata da un’amica, senza il mio consenso, che mi ritrae in un contesto privato, mentre partecipavo a una festa per il compleanno di un amico, indossando un grembiule che ritrae il dittatore Benito Mussolini. La situazione, amichevole e priva di ogni ufficialità, mi ha portato dietro i fornelli per una estemporanea interpretazione del ruolo di cuoca. Dispiace che una situazione privata, in un luogo non pubblico, tra amici che si ritrovano per passare una serata in allegria e festeggiare il compleanno di una persona, si ritrovi, per una posa goliardica e finalizzata a strappare un sorriso bonario al festeggiato, al centro di una polemica che, se fosse stata rispettata la privacy e il consenso alle norme previste in materia, non sarebbe mai nata. Non accetto lezioni da nessuno sul mio sentimento democratico e antifascista. Ho sbagliato a prestarmi a un gioco goliardico, ma le mie colpe sono tutte lì".

(Unioneonine/DC)
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