Milano, anche Giulini ai funerali di Moratti: "Era un imprenditore illuminato"

"Gian Marco ci ha insegnato cos’è la fatica. La fatica di chi ha avuto molto dalla vita e non ne approfitta, anzi, si rimbocca le maniche e lavora per il suo Paese e per le persone".

È il ricordo di don Stefano Bordignon, parroco della chiesa di San Carlo al Corso, a Milano, dove si sono celebrati i funerali di Gian Marco Moratti, l’imprenditore nato a Genova e morto ieri nel capoluogo lombardo a 81 anni.

"Prima di celebrare questa messa ho ricevuto tante testimonianze e ricordi rimasti nel segreto perché ciascuno ha avuto la sua esperienza, ma non è consapevole di quanto bene Gian Marco possa aver fatto. Quello che emerge è la sua riservatezza, faceva del bene non per ostentazione ma per nobiltà d'animo. E fino in fondo vogliamo rispettare la sua riservatezza, d'accordo con la famiglia. Non è il momento di guadagnare l'ammirazione delle persone, che ha sempre scansato".

Moratti, fratello dell’ex patron dell’Inter, Massimo, e marito dell’ex sindaco di Milano, Letizia, era presidente della Saras, la raffineria sarda fondata dal padre Angelo che ha reso Sarroch uno dei principali centri di raffinazione del petrolio europei.

Sono centinaia le persone che hanno affollato la chiesa nel pieno centro di Milano, in un silenzio commosso e raccolto.

Tra loro il sindaco, Beppe Sala, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, il presidente del Coni Giovanni Malagò, l’ex ad dell’Eni, Paolo Scaroni, gli imprenditori Urbano Cairo e Lapo Elkann. E, sciarpa del Cagliari al collo, il presidente del Cagliari Tommaso Giulini.

"Un imprenditore illuminato e filantropo appassionato, è stato anche un grande uomo di sport al fianco del papà Angelo e del fratello Massimo", ha scritto il Cagliari Calcio in una nota.

Innumerevoli le corone di fiori all’esterno della chiesa.

Spicca, fra tutte, quella inviata dai dipendenti della Saras: “Al nostro presidente, con affetto”.