C'è un'inchiesta della magistratura sulle procedure che hanno portato all'assegnazione di alcuni alloggi popolari, a Iglesias.

È di questi giorni la conclusione delle indagini preliminari da parte del pm Giangiacomo Pilia, a seguito degli accertamenti compiuti dalla Guardia di Finanza: le Fiamme gialle erano state chiamate in causa dopo la presentazione di un esposto da parte di chi era rimasto escluso dall'ultima graduatoria predisposta dal Comune.

Dieci le persone indagate, tra cui 7 cittadini che avrebbero dichiarato un reddito inesistente o inferiore rispetto a quello realmente percepito.

Nei loro confronti l'ipotesi di reato è falsità ideologica commessa da privato.

Gli altri 3 sono lavoratori del Comune: il dirigente Lamberto Tomasi, il dipendente Raimondo Congia e il vigile urbano Vittorio Salis.

Nei confronti di Tomasi e Congia (entrambi fanno parte della commissione per la verifica delle domande di assegnazione alloggi di edilizia residenziale pubblica) si ipotizza l'abuso d'ufficio per aver assegnato una casa a un cittadino che non aveva i requisiti: neppure quelli reddituali.

Nel caso di un altro cittadino è avvenuto l'opposto: il punteggio reale avrebbe dovuto essere superiore a quello attribuitogli e non ha avuto l'alloggio.

L'indagine a carico di Vittorio Salis, agente della polizia locale, riguarda la falsa attestazione di controlli su un immobile delle ex casermette: il vigile urbano avrebbe dichiarato di aver accertato nella casa la presenza di una cittadina.

In questo caso si ipotizza la falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale.
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