Sono stati minuti di paura con una famiglia di turisti varesini di sei persone protagonista di una grande disavventura.

Poi il sospiro di sollievo, quando tutti hanno trovato scampo su una zattera dello stesso natante che rischiava di affondare dopo aver cozzato con violenza contro la Secca dei Berni, un muraglione di granito teatro in passato di tante tragedie.

Protagonista, loro malgrado, il comandande dell'imbarcazione (L'Aprea Mare di 12 metri), Massimiliano Orlandi, 48 anni, la moglie e quattro ragazzi e bambini dai 17 anni ai quattro anni.

Avevano lasciato poco prima il porto di Villasimius per raggiungere la Costa Smeralda.

Orlandi ha sentito un botto, terribile: la barca si è letteralmente schiantata col cavallotto entrato nello scafo e con l'elica che si è letteralmente accartocciata.

L’Aprea Mare ha iniziato a imbarcare acqua mettendosi quasi in posizione verticale, pronta ad affondare.

L'allarme è stato lanciato immediatamente alla Capitanera di Porto facendo scattare i soccorsi.

Erano le 8,50 quando le motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza in servizio a Villasimius hanno raggiunto la Secca dei Berni.

Un punto insidiosissimo: Orlandi aveva già aperto la zattera di salvataggio, imbarcando i familiari.

Le motovedette della Capitaneria CP B82 e CP A 67 e quella della Gdf V2019 hanno preso i naufraghi a bordo. Sul posto anche l'imbarcazione "Rachele" con a bordo Mauro Cucca, proprietario del cantiere nautico del porticciolo di Villasimius.

La Guardia di finanza
La Guardia di finanza
La Guardia di finanza

Un momento che si è rivelato difficile, anche se la famiglia Orlandi è ormai in salvo.

Si temeva l'affondamento con grave danno ambientale nell’Area marina protetta di Capo Carbonara, nel tratto di mare antistante la spiaggia di Porto Giunco, affollata di turisti.

La poppa della barca era ormai immersa nell’acqua e in una posizione verticale.

Non c'era tempo da perdere, e dietro il coordinamento del primo maresciallo Francesco Fornaro, responsabile della Capitaneria di Porto di Villasimius, la decisione è stata quella di provare a rimorchiare la barca.

Così il "Rachele" ha preso a rimorchio il natante e la manovra per fortuna ha funzionato. Una volta in trazione, ha assunto un assetto che ha consentito il rimorchio a lento moto: l'imbarcazione è stata scortata dalle motovedette, tra cui una che ha anticipato tutti, bloccando le imbarcazioni in ingresso e uscita dal porto.

La manovra è andata avanti in sicurezza e col mare libero.

Il direttore del porto, Amedeo Ferrigno, non nuovo a questo tipo di intervento, ha messo in campo i suoi ormeggiatori. Manovre ormai testate negli anni: gli uomini si sono mossi con sicurezza e determinazione.

I danni sono ingenti, ma il peggio è stato scongiurato. La famiglia di turisti si è fermata negli uffici della Capiteneria per le pratiche burocratiche.
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