Un altro provvedimento di espulsione "per motivi di pericolosità sociale" nei confronti di un uomo in contatto con l'attentatore di Berlino Anis Amri.

Questa volta è scattato nei confronti di un cittadino egiziano 43enne, Omar Ashraf Mohamed Gamaleldin Mohamed Aly, già condannato per diversi reati comuni ed espulso dal territorio italiano nell'aprile 2013, ma rientrato dopo aver ottenuto in maniera fraudolenta un visto dall'ambasciata d'Italia in Egitto.

Per quanto riguarda i rapporti con l'attentatore di Berlino, l'uomo era intestatario di un numero di cellulare a cui, secondo quanto emerso dalle analisi dei tabulati, avrebbe fatto diverse telefonate Anis Amri durante la sua permanenza in Italia.

A scovarlo è stata la Digos di Catania, che nel suo camper ha trovato un machete di fattura artigianale lungo 40 cm. E sul suo cellulare c'erano un file audio con inni jihadisti e una foto del responsabile dell'omicidio dell'ambasciatore russo in Turchia, avvenuto lo scorso dicembre a Istanbul.

Quello odierno è il 39esimo rimpatrio del 2017. Già ieri ci sono stati un arresto e un'espulsione di presunti jihadisti, uno dei quali era in contatto con Anis Amri.

E, sempre in mattinata, un altro egiziano è stato rimpatriato. Si tratta di un 27enne di Terracina (Latina) che lavorava in una rivendita di frutta.

"Ottimo lavoro quello fatto a Berlino", aveva detto in merito all'attentato ai mercatini di Natale, auspicando il verificarsi di altri attacchi della stessa tipologia.

Il 27enne, seppur con diversi alias, era stato colpito da tre decreti di espulsione emessi dal prefetto di Roma nel 2009, da quello di Agrigento nel 2010 e da quello di Latina nel 2013.
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