Resta altissima la tensione in Turchia.

L'ambasciatore russo nella capitale Ankara, Andrey Karlov, è stato ucciso in un agguato a colpi di pistola.

Le condizioni del diplomatico sono apparse subito gravissime.

Altre persone - almeno tre - sono rimaste ferite.

L'attacco è avvenuto nella zona di Cankaya, dove Karlov, alla guida dell'ambasciata di Mosca dal 2013, stava presenziando all'inaugurazione di una mostra fotografica intitolata "La Russia vista dai turchi".

Quando Karlov ha preso la parola, un uomo in giacca e cravatta ha tirato fuori una pistola e lo ha colpito.

Il killer, che si è finto bodyguard per potersi avvicinare meglio, è stato poi freddato dalla polizia.

Prima di premere il grilletto avrebbe gridato, inneggiando ad Allah: "Noi moriamo ad Aleppo, voi morirete qui".

L'uomo è stato identificato come un 22enne che - pare - aveva con sé un tesserino da poliziotto, essendosi da poco diplomato all'accademia di polizia.

L'omicidio, che il premier Paolo Gentiloni ha definito "orrendo", potrebbe dunque essere una rappresaglia per l'appoggio di Mosca all'esercito siriano fedele a Bashar al Assad.

Anche il ministro degli Esteri Angelino Alfano ha espresso "profondo sdegno e la più forte condanna".

Il presidente russo Vladimir Putin è stato subito informato dell'accaduto, mentre il portavoce del ministero degli Esteri del Cremlino ha dichiarato che si tratta di un "atto di terrorismo".

Parole di condanna al gesto e di solidarietà alla Russia sono arrivate dalla comunità internazionale, Usa compresi.

Domani, a Mosca, inizierà il summit tra i ministri degli Esteri e della Difesa di Russia, Turchia e Iran per discutere degli ultimi sviluppi in Siria. Al centro dei colloqui, a questo punto, anche l'attentato di oggi.

IL MOMENTO DELL'ATTENTATO - VIDEO:

© Riproduzione riservata