Crollo del cavalcavia, i pm: "Errore umano". Autostrade: "Un incidente"
"Un errore umano" secondo la procura di Ancona sarebbe alla base del crollo del cavalcavia sulla A14 tra Ancona sud e Loreto.
L'incidente di ieri ha causato la morte di Emidio Diomedi e della moglie Antonella Viviani: i due, sposati da 36 anni, erano diretti all'ospedale regionale di Torrette quando il ponte è crollato sulla loro auto. "Due persone eccezionali che il Signore ha chiamato troppo presto a sé", è il ricordo commosso del figlio Daniel.
I pm hanno aperto un fascicolo e stanno indagando: l'ipotesi di reato è omicidio colposo plurimo.
Secondo una prima ricostruzione, gli operai stavano sollevando la campata del ponte con dei martinetti quando la struttura ha ceduto.
"Non so che cosa sia successo, non mi ricordo... Mi sono trovato per terra all'improvviso", ha detto uno di loro, I.F., 57enne, rimasto ferito.
Autostrade per l'Italia, che ha chiesto una relazione dettagliata alle ditte che stavano eseguendo i lavori per accertare eventuali errori umani, parla di tragico incidente non prevedibile: "È stato determinato dal cedimento di pile provvisorie su lavori di innalzamento del cavalcavia necessari per ripristinare l'altezza dell'opera rispetto al nuovo livello del piano autostradale, dopo l'allargamento della strada a tre corsie".
"Non si tratta dunque - spiega la società - di cedimento strutturale, il cavalcavia era sicuro e stabile".
Intanto si apre la polemica: secondo il sindaco di Castelfidardo (Ancona) Roberto Ascani "la strada andava chiusa". Non secondo Autostrade per l'Italia: "Si trattava di normali lavori di manutenzione, in questi casi la strada non viene mai chiusa".
Paralleli alle indagini della procura, vanno avanti gli accertamenti del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: Graziano Delrio ha nominato una commissione di esperti del dicastero per far luce sulle cause del disastro.
Il tratto di strada, intanto, è stato riaperto al traffico in entrambe le direzioni.
