Un quarto sospetto, un cittadino nordcoreano, è stato arrestato dalla polizia della Malaysia impegnata a far luce sul caso dell'omicidio di Kim Jong Nam, fratellastro del leader nordocoreano Kim Jong Un.

L'annuncio è stato dato oggi a Kuala Lumpur dalla polizia: l'uomo - è stato reso noto - è stato arrestato nella tarda serata di ieri nello stato di Selangor, vicino alla capitale ed è stato identificato come Ri Jong Chol dal nome che figura sul documento di cui è stato trovato in possesso.

Attualmente sono agli arresti anche la 29enne vietnamita Doan Thi Huong, la 25enne indonesiana Aishah e un uomo malese. Le due donne sono sospettate di aver avvelenato la vittima nel terminal delle partenze internazionali all'aeroporto di Kuala Lumpur dove Kim avrebbe dovuto prendere un volo per Macao.

La polizia ha intanto contestato le notizie secondo cui le autorità starebbero rimandando di proposito la restituzione delle spoglie di Kim Jong Nam, spiegando che esistono norme e regole precise nel paese che vanno rispettate.

La polizia ha precisato che l'inchiesta non potrà essere completata fino a quando non saranno stati consegnati campioni di DNA della famiglia di Kim Jong Nam. La polizia non ha tuttavia confermato le notizie secondo cui potrebbe essere realizzata una seconda autopsia.

Ieri la Corea del nord aveva chiaramente lasciato intendere che non accetterà i risultati di quella già condotta. "La parte malese ha forzato l'autopsia senza il nostro permesso e la nostra presenza. Respingeremo categoricamente i risultati dell'autopsia condotta unilateralmente in nostra assenza", ha detto l'ambasciatore nordcoreano in Malaysia, Kang Chol, parlando con i giornalisti davanti all'obitorio dove si trova la salma di Kim, il fratellastro del leader nordcoreano Kim Jong Un, assassinato lunedì all'aeroporto di
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