Sembrava che nessuno volesse il corpo di Anis Amri, il killer tunisino responsabile della strage di Berlino, ucciso dalla polizia nella periferia di Milano, invece la famiglia si è fatta avanti accusando le autorità italiane per la mancata consegna.

Sono passati quasi due mesi dall'uccisione di Anis e suo fratello Walid Amri denuncia: "Abbiamo inoltrato sedici richieste attraverso il ministero degli Esteri tunisino e ancora non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Inoltre - aggiunge – Il governo deve restituire il corpo di mio fratello in modo che possa riposare in pace nel suo Paese".

Il ministro degli Esteri Angelino Alfano ha risposto oggi alle accuse avanzate da Walid Amri dichiarando: "Faremo tutte le verifiche del caso. L’Italia è uno Stato di diritto e in circostanze come quelle che si sono verificate vanno seguite una serie di procedure nel rispetto di tutti i poteri e gli ordini dello Stato".

Walid ha smentito inoltre le voci su una possibile ricompensa in denaro alla sua famiglia da parte dell’Isis per il martirio di Anis: "È falso, lo giuro. Per noi Anis non è un martire, ma un fratello e un figlio".

L'UCCISIONE DI ANIS AMRI A MILANO - VIDEO:

© Riproduzione riservata