Nel settembre dell'anno scorso aveva ucciso la figlia di 12 anni, dopo essere andato su tutte le furie perché non sapeva cucinare.

A un anno di distanza è arrivata la sentenza: pena capitale.

Ad emetterla, un tribunale di Lahore, in Pakistan, teatro dell'atroce delitto.

L'inchiesta era scattata dopo il ritrovamento del cadavere della piccola, abbandonato davanti a un ospedale.

La polizia aveva dato il via alle indagini, interrogando i genitori.

Sulle prime, il padre aveva finto dolore per il crudele destino della piccola.

Sua moglie, invece, era crollata e lo aveva smascherato: l'uomo avrebbe massacrato di botte la bambina, "rea" di aver sbagliato a preparare il chapati, il pane tradizionale della cucina pakistana e indiana.

Nell'emettere la sentenza, riferiscono i media locali, il giudice Asghar Khan ha sottolineato che per l'uomo era impossibile la grazia, a causa del delitto di cui si era macchiato, efferato e commesso per futili motivi.
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