Confermati, durante l'incidente probatorio di oggi a Roma, i ruoli di Manuel Foffo e Marco Prato, accusati dell'omicidio di Luca Varani, massacrato a coltellate e colpi di martello lo scorso 4 marzo in un appartamento della periferia capitolina.

Le loro tracce biologiche sono presenti sulle armi usate per il delitto del 23enne e quindi cade la tesi dei legali di Prato, 30 anni, i quali sostenevano che il loro assistito non avesse partecipato attivamente all'omicidio.

Prima di morire il giovane è stato seviziato, drogato, stordito e gli assassini lo hanno colpito con martellate alla testa e sulla bocca: una trentina le ferite trovate sul corpo durante l'autopsia.

Solo quando Varani, dissanguato, non respirava più, si sono fermati, poi - secondo la confessione di Foffo - i due amici si sono messi a dormire accanto al cadavere per sei ore.

Poi Prato aveva tentato il suicidio in un albergo, mentre Foffo era rimasto nell'appartamento, infine quest'ultimo aveva raccontato tutto al padre e si era costituito.

I FUNERALI DI LUCA VARANI - VIDEO

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