E' emergenza acqua a Solanas.

Da alcuni giorni il prezioso liquido arriva al contagocce. Dopo che Abbanoa ha chiuso la sua rete per un contenzioso che per il Comune e per Acquavitana, la società che gestisce il servizio idrico, non esiste.

Disponibile solo l'acqua dei pozzi, insufficiente in questo momento. Abbanoa chiede un saldo di circa un milione e 500mila euro sul consumo degli ultimi anni.

Il sindaco Matteo Aledda replica con durezza e tabulati alla mano. "Acquavitana, il nostro ente gestore, ha addirittura pagato più acqua di quanto denuncia Abbanoa applicando le tariffe Egas, quelle ufficiali, che Abbanoa non riconosce.

Siamo all'assurdo. A stabilire le tariffe è Egas.

Ad Abbanoa non sta bene e pratica altre tariffe. Mi sono rivolto al prefetto protestando e con documenti alla mano. Attendo una risposta. Lunedì, chiederò ancora spiegazioni.

Solanas, invaso dai turisti, deve avere l'acqua sufficiente per le sue esigenze. L'acqua dei pozzi non è sufficiente per l'emergenza, anche perché non tutti sono dotati delle riserve. L'acqua in altre parole c'è ma non è sufficiente".

In merito si registra anche una nota di Abbanoa. "L'intera collettività sarda non può continuare a farsi carico dei costi di una gestione che pretende di essere autonoma ma che autonoma non è. Come Acquavitana si fa pagare le bollette dai propri clienti, allo stesso modo deve pagare l'acqua fin qui erogata per far fronte alle proprie carenze strutturali.

Le tariffe applicate sono le uniche corrette perché coprono le spese che Abbanoa sostiene per potabilizzare l'acqua e portarla a chilometri di distanza con altissimi costi".

Un concetto che non trova d'accordo il sindaco di Sinnai. "Ci troviamo di fronte-dice matteo Aledda- ad una interruzione di pubblico: anche stamattina sono rimasto in stretto contatto con la prefettura. La vertenza va risolta immediatamente con Abbanoa che deve garantire l'acqua necessaria alle esigenze della comunità di Solanas e dei turisti. Acquavitana non ha alcun debito".
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