L'ora della verità per Oscar Pistorius scoccherà il prossimo 6 luglio.

Questa la data fissata dal giudice per la sentenza definitiva nei confronti dell'ex atleta paralimpico sudafricano accusato di aver ucciso la fidanzata Reeva Steenkamp.

Oggi Pistorius si è presentato nuovamente in aula, a Pretoria.

E lo ha fatto mostrandosi con le protesi in vista, per poi togliersele e camminare davanti alla corte, spiegando, in lacrime, come si sarebbe mosso la sera del delitto all'interno della sua casa di Pretoria, nella quale, questa la sua versione, temeva fosse entrato un malintenzionato.

Per molti, un mero tentativo di impietosire i giudici ostentando il suo handicap.

Il tutto, dicono molti media internazionali, su suggerimento della difesa, che sta puntando molto sull'effetto emozionale, per far passare l'accusa nei confronti dell'ex sprinter da omicidio volontario a involontario.

Nei giorni scorsi gli avvocati dell'ex campione avevano presentato una perizia psichiatrica, secondo cui Pistorius, gravemente depresso, non sarebbe compatibile con il regime carcerario e dovrebbe per questo scontare la pena in una struttura ospedaliera.

Di diverso avviso l'accusa, che ha chiesto la pena di almeno 15 anni di carcere.
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