L'accusa aveva chiesto per lei una condanna esemplare, 23 anni di carcere per aver preso parte all'omicidio nel 2014 di due giornalisti russi della tv Vgtrk, Igor Kornelyuk e Anton Voloshin.

Oggi quella condanna è puntualmente arrivata: il tribunale della città russa di Donetsk ha giudicato l'ex pilota militare ucraina Nadezhda Savchenko colpevole e ne ha ordinato la detenzione in carcere per 22 anni oltre al pagamento di una multa di 30mila rubli (circa 400 euro).

Il movente? "Odio politico", recita la sentenza.

In aula, mentre il giudice Leonid Stepanenko leggeva la decisione del tribunale, Savchenko ha intonato a voce alta una canzone nazionalista ucraina.

La colpevolezza era già emersa ieri dopo l'inizio della lettura del verdetto, ma solo ora diventa ufficiale.

L'ex elicotterista dell'esercito è stata giudicata colpevole per aver indicato alle truppe ucraine la posizione dei due reporter russi, uccisi poi con un colpo di mortaio dai militari.

Il caso è stato fonte di tensioni fra Russia e Ucraina.

Dopo la sentenza, Mosca ha aperto alla possibilità di un ritorno della donna in Ucraina, ponendo come condizione il rilascio di detenuti e prigionieri russi. E ha chiesto che questo avvenga "nel quadro di contatti politici, diplomatici e non sulla base di questioni legali".

Poco prima, il presidente ucraino Petro Poroshenko aveva confermato la disponiblità di Kiev a rilasciare i due militari russi fermati nel Donbass, Evgeny Yerofeyev e Alexander Aleksandrov, in cambio della liberazione della Savchenko.
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