Ha resistito per anni a una crisi galoppante. A Cagliari il secondo tratto di via Dante, quello verso via Cocco Ortu e poi piazza Giovanni XXIII, sembrava potesse superare (quasi) indenne il momento terribile. Poi, è arrivato il tracollo.

Impegno e coraggio non sono bastati e così anche le attività commerciali sono appassite, anche alcune che vantavano una lunga storia.

Un bel po' di negozianti hanno issato bandiera bianca. Almeno dieci nell'ultimo anno.

Un quarto di quei quaranta che - come calcolato da Confesercenti nel 2014 - aveva scelto di abbandonare la strada del commercio e il commercio stesso. In alcuni casi i cartelli degli ultimi saldi sono ormai sbiaditi.

Oltre le vetrine che nessuno pulisce da mesi, polvere e abbandono servono a ricordare che il negozio è chiuso da tempo. E non uno solo, sono tanti. A dispetto di chi invece apre e spera.

Difficile, con gli affari in picchiata e con i clienti che magari entrano e sovente non acquistano, pagare affitti che si aggirano sui 1500 euro mensili per un locale di 40 metri quadri e raggiungono gli ottomila per un "tre vetrine" zona Coin-via Cocco Ortu. Il tratto privilegiato che oggi sta conoscendo il momento più nero. Diversi negozianti hanno cercato la salvezza con i saldi, ma poi la scelta è stata inevitabile: chiudere.
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