Pubblichiamo oggi la riflessione di una lettrice circa i disagi con cui ogni giorno deve tristemente confrontarsi chi sceglie di avvalersi dei mezzi di trasporto pubblico. In questo preciso caso un giovane ha addirittura perso la possibilità di fruire delle lezioni a scuola. Una situazione che pare stridere con l'apertura, nella giornata di domani, della "Settimana europea della mobilità sostenibile".

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"Gentile redazione,

domani si apre la "Settimana europea della mobilità sostenibile". Con l'occasione, sono a chiedermi cosa ci sia di sostenibile nei mezzi di trasporto della nostra amata Sardegna, quando anche oggi mi trovo costretta a raccontare l'odissea di un ragazzo di 16 anni che avrebbe voluto andare a scuola, ma che ha dovuto rinunciare.

Il ragazzo, che da Settimo San Pietro doveva raggiugere Pula per fare due ore di lezione, dalle 10.45 alle 12.45, si presenta alla fermata di Settimo per prendere la corriera alle 8.15, ma la corriera passa con 10 minuti di ritardo. Aveva messo in conto anche questo, ma diciamo che da orari tabellati dall'ARST avrebbe dovuto aspettare 20 minuti nella stazione di Cagliari prima di prendere l'altra corriera per Pula, la cui partenza era prevista per le 9.15 con arrivo alle ore 10.05: aveva ancora tempo sufficiente.

L'arrivo a Cagliari non solo slitta tuttavia dei 10 minuti della partenza ritardata: il mezzo arriva in stazione alle 9.20, con la corriera per Pula già partita.

L'orario per la successiva corriera diretta a Pula era a questo punto previsto per le 10.30 e il ragazzo, sconsolato, non ha a questo punto potuto far altro che sedersi in un'altra corriera che lo ha riportato a Settimo San Pietro.

Mi chiedo se chi propone queste manifestazioni celebrative, quale appunto la Settimana della mobilità, abbia la minima conoscenza della realtà con cui, ogni giorno, ciascuno di noi è purtroppo costretto a fare i conti".

L.D.A. – Settimo San Pietro

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