Il suo primo sogno, quello di tornare in Italia, si è realizzato. Ora Chico Forti, arrivato oggi dagli Stati Uniti, non vede l’ora di riabbracciare sua madre 96enne, che non vede dal 2008.

Forti, trentino di 65 anni, si trova ora in una cella da solo a Rebibbia Nuovo Complesso, il carcere romano dove è stato portato, una volta preso in consegna dalla penitenziaria, dopo il suo arrivo a Pratica di Mare attorno alle 11.30. Da lunedì, probabilmente, verrà trasferito al carcere di Verona per scontare la sua pena dopo essere stato detenuto negli Usa per 24 anni.

«Ho sognato ogni giorno questo momento, è la ragione per cui sono riuscito a tenere duro» ha poi detto Forti in un'intervista al Tg1 confessando di essersi detto «colpevole solo per l'estradizione» ma di ritenersi innocente. «Anche qui dentro - riferendosi al carcere capitolino di Rebibbia ha aggiunto - è un passo positivo. Cambia tutto: dal personale, la direttrice, le guardie che mi hanno accolto, i vestiti che indosso. Per la prima volta in 24 anni non ho un numero sulla maglietta e non ho le manette, un'altra atmosfera». Ma il pensiero ora è all'agognato incontro con la madre, un incontro che per l'avvocato di Forti è abbastanza sicuro. «Faremo un'istanza per avere il permesso per il detenuto di visitare la madre. Non è possibile il diniego» visto che è «un diritto di tutti i detenuti», dice l'avvocato Carlo Della Vedova.

Gran festa per tutti gli amici di Chico riuniti nel comitato Una chance per Chico che in tutti questi anni ha seguito la lunga battaglia per riportarlo in Italia, e dagli Stati Uniti una presenza su cui contare è stata quella del suo amico sardo, Roberto Fodde (QUI LA NOSTRA INTERVISTA).

(Unioneonline/s.s.)

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