Inizia domani (19) al Palasport di Sorso la serie al meglio delle 5 gare che mette in palio il titolo della Serie C Unica di basket maschile. A contenderselo saranno la favoritissima Innovyou Sennori, prima in classifica al termine della regular season, e la Sef Torres, squadra rivelazione del torneo e reduce dalla sorprendente affermazione in semifinale contro la Ferrini Delogu Legnami.

La vincente della finale regionale avrà la possibilità di affrontare la formazione campione del Friuli: in palio la promozione in Serie B Interregionale, categoria che, a oggi, vede l'Esperia Cagliari come unica rappresentante.

Parola ai coach. Da una parte l'esperienza di Sennori, forte di elementi fuori categoria come Hubalek, Cordedda e Merella, solo per citarne alcuni. Dall'altra la sfrontatezza dei torresini guidati dai talenti, giovani e cristallini, di Riccardo Pisano e Dore. Ma uno dei temi di maggiore interesse della finale è senz'altro la sfida nella sfida tra due coach in rampa di lancio: Gabriele Piras, 27 anni, e Antonio Carlini, 25.

«Mi aspetto una serie combattuta e a ritmo alto», afferma Piras, tecnico di Sennori, «del resto si affrontano due squadre che hanno voglia di correre ed esaltarsi di fronte a una cornice pubblico altezza. Della Torres temo l'entusiasmo scaturito dalla vittoria alla "bella" contro la Ferrini. Un successo che ha dato loro ancor più fiducia, e questo può permettere ai tanti giovani del loro roster di andare anche oltre i loro limiti. Per vincere sarà fondamentale reggere nelle situazioni di uno contro uno per evitare che gli avversari costruiscano facilmente dei vantaggi per prendere dei tiri aperti dall'arco. Cercheremo di concedere magari qualcosa in più vicino a canestro, ma dall'arco la Torres può essere letale, come dimostrato in questi playoff. Alleno comunque una squadra esperta e pienamente focalizzata sull'obiettivo. Non nego un pizzico di emozione anche da parte mia, per una finale così importante raggiunta a 27 anni».

«Sarà una serie tosta», dice Carlini, coach della Torres, «ancora di più che quella contro la Ferrini, perché la finale dà un agonismo e una tensione diversa. Loro hanno giocatori come Cordedda e Hubalek che sono sia esperti ma anche fenomeni per la categoria. Con Hubalek loro non hanno mai perso e qualcosa vorrà pur dire. Fisicamente possono metterci in difficoltà e sull’atletismo dovremo fare la differenza, provando a limitare al meglio proprio Hubalek. Il nostro marchio di fabbrica per tutta la stagione è stato il ritmo alto e non dobbiamo snaturarci adesso, la nostra pallacanestro è molto corri e tira e dobbiamo usare questa intensità anche contro Sennori. Con il riposo lungo una settimana tra una sfida e l’altra perderemo forse il vantaggio della corsa e della resistenza ma dovremo restare comunque noi senza snaturarci».

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