Quando si è presentata al pronto soccorso di Treviglio (Bergamo) in preda ai dolori i medici l’hanno subito dimessa con la diagnosi di lombalgia e nessun giorno di prognosi. Ma a 100 giorni da quella prima visita, lo scorso 30 marzo, la 61enne Stella Alaimo Franco è morta per un tumore metastatizzato ai polmoni

La donna era arrivata in ospedale con la gamba dolorante ma gli specialisti che l’hanno presa in carico l’hanno subito mandata a casa. Ora, alla luce di quanto successo, i suoi due figli Monica e Andrea hanno sporto denuncia ipotizzando il reato di omicidio colposo a carico di tre medici dell'Ospedale di Treviglio, oltre che nei confronti dell'Asst Bergamo Ovest. «Ci hanno detto che se fosse stata fatta in tempo la diagnosi esatta, anche solo qualche settimana prima di quanto poi effettivamente accaduto, le cose sarebbero potute andare diversamente», hanno raccontato i due. Quando la madre è stata poi visitata all’Istituto dei Tumori di Milano «le hanno diagnosticato un adeno carcinoma polmonare al quarto stadio plurimetastatico con carcinosi peritoneale».

Come ha spiegato la famiglia, secondo l’equipe che ha visitato la donna a Milano, «se quel tipo di tumore fosse stato diagnosticato per tempo avrebbe potuto essere curato e il ritardo della diagnosi errata dei medici di Treviglio ha causato gravi conseguenze, dal momento che la malattia era avanzata in modo irreversibile». La malattia è poi peggiorata velocemente, lasciando i figli in preda ai dubbi: «Perché la mamma non fu sottoposta ad accertamenti più approfonditi fin dal primo momento? Quello che ci ha spinti a denunciare è la speranza che una cosa del genere non accada mai più. E che a nessun figlio possa capitare di perdere un genitore in questo modo, come è successo a noi».

(Unioneonline/v.f.)

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