«Cara Unione,

sono nato e cresciuto a Santa Teresa Gallura, e mi spiace da cittadino continuare ad assistere a post squallidi e a continui bisticci che compaiono sulle pagine di gruppi social locali, evidentemente fuori da qualsiasi controllo.

Possibile si senta l’esigenza di scrivere determinate cose che giorno dopo giorno ledono un gioiello quale è il nostro territorio? Ci si lamenta di tutto, ogni cosa non va bene, quotidianamente volano stracci e insulti per pure sciocchezze tra teresini, e ancora polemiche e post provocatori scritti da chi si è trasferito qua magari da poco dopo aver comprato casa o è in affitto, proprietari di seconde case, turisti e gente di passaggio.

Ho sempre pensato che la libertà di parola sia sacrosanta e inalienabile, ma fino a che permangono il rispetto reciproco e del proprio territorio oltre che, di conseguenza, di chi qui vive e lavora. E penso anche che non sia solo un problema di Santa Teresa, ma di un mezzo – nello specifico i social – che forse merita qualche controllo in più, nel rispetto di tutti.

Grazie dell’attenzione».

Lettera firmata (*)

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