«Nuovo allarme inquinamento, lavoro che scompare, discariche di veleni e ora anche concessione di spazi all'invasione eolica e fotovoltaica: è giunto il momento di finirla, meritiamo un futuro migliore fatto di bonifiche, sviluppo e turismo». È il pensiero dei cittadini di Portoscuso stanchi di vedere la terra in cui sono nati alla mercé di chi, da decenni, utilizza questa zona come terra di conquista lasciando alle spalle discariche e macerie.

«La nostra terra ha tanto da offrire alla sua gente – dice Mauro Stocchino, commerciante la cui rivendita è a due passi dal lungomare dove stanno arrivando i primi turisti – pensiamo alle nostre meravigliose spiagge, all'antica arte della pesca del tonno e alle mille attrattive della zona sfruttabili per il turismo. In passato si è delegato all'industria il ruolo di risollevare le sorti di questa terra e le migliaia di posti di lavoro che ha creato sono indiscutibili, ma ora a noi cosa resta?».

«Ancora oggi non sono chiari tanti aspetti del progetto eolico a mare – aggiunge Federico Cau - Quali sono i vantaggi per il lavoro e lo sviluppo locale? La distanza di 35 chilometri dalla costa salvaguarda la pesca del tonno e la piccola pesca che rappresentano la nostra storia e le nostre radici? Per tutte queste ragioni e non avendo appreso ancora se ci siano almeno dei vantaggi per la popolazione non possiamo che essere contrari».

Stefania Piredda

(Inviata)

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