Prima chiede a lungo alla polizia locale la propria carta d'identità, poi scappa e, cadendo, trascina a terra un agente. Ha del rocambolesco la vicenda di un 39enne sassarese, oggi assolto nel tribunale del capoluogo turritano dalle accuse di resistenza a pubblico ufficiale, perché il fatto non sussiste, e da quella di lesioni per la particolare tenuità del fatto.

Tutto comincia a marzo del 2021 quando l'uomo si reca nel comando della Municipale per reclamare il proprio documento d'identità che, secondo l'imputazione, sarebbe stato sequestrato da un'altra forza di polizia.

Il sassarese, nonostante tutto, insiste sul punto per decine di minuti finché gli agenti, insospettiti da un oggetto che spunta dallo zaino dell'uomo, decidono di perquisirlo. Questi però, forse equivocando la richiesta, si divincola dai poliziotti e fugge dal comando scendendo a grande velocità gli scalini dirigendosi verso le siepi e le auto in sosta nelle vicinanze. Una corsa poco centrata perché perde l'equilibrio più di una volta e, in una di queste occasioni, trascina sull'asfalto anche un agente della polizia locale procurandogli delle ferite.

Il successivo esame dello zaino, una volta fermato il fuggitivo, non rivela nulla di pericoloso al suo interno. Poi parte il processo a carico del 39enne, difeso dagli avvocati Valentina Porcu e Stefano Mandras, che si è concluso con la sentenza pronunciata dal giudice Giancosimo Mura. La pm era Paola Manunza.

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