È una tradizione culinaria che, di diritto, fa parte della cultura del territorio: la zuppa gallurese, “suppa cuata”, entra nelle scuole grazie al progetto del Comune di Olbia e della Cooperativa Solaria che attualmente  gestisce le mense scolastiche.

Dopo diversi altri istituti cittadini, oggi, è toccato ai bimbi della primaria di via Nanni assaporare la prelibata pietanza, per molti, non solo gli alunni di origine straniera, è stata una novità assoluta. Cibo considerato povero ma di fatto ricco di ingredienti semplici e di prima qualità, il piatto si consuma, ormai, nei giorni di festa: fatto di pane raffermo, formaggio, brodo di carne e con piccole varianti a seconda della località di provenienza, per la zuppa servita ai bimbi delle scuole olbiesi (nell’arco della durata del progetto iniziato lunedì e che si concluderà domani) si è scelta la variante teltese che sostituisce, ad esempio, il pane con la fresa, la “spianata”, utilizza il brodo misto di carne di vitello e di pecora (per venire incontro alle esigenze di tutti ne sono state realizzate alcune porzioni con brodo vegetale) ed è insaporita con la mentuccia.

«Questo progetto è dedicato alla scoperta dei sapori e delle tradizioni antiche. Ai bambini è stata spiegata la storia più che centenaria del piatto, come si realizza e fatto scoprire i valori nutrizionali della pietanza che sembra povera ma invece dà tanto nutrimento  e sostegno – ha detto l’assessora alla pubblica istruzione e cultura, Sabrina Serra -  Prossimamente faremo delle giornate dedicate al cous cous».

L’importanza del progetto è anche la sostenibilità del prodotto. «La zuppa è stata cucinata con prodotti a chilometro zero – ha detto la presidente della Coop. Solaria, Maria Frisciata – e questo è un altro importante messaggio insieme alla cultura del buon cibo, dell’ambiente e delle risorse».

Alla Giornata era presente la Dirigente scolastica del primo circolo, Giuseppina Anna Rita Pino.

© Riproduzione riservata