Cancelli chiusi e scuole in piazza nel giorno in cui sono previste le prove Invalsi di matematica nella scuola primaria.

Tanti gli istituti rimasti chiusi stamattina nell’Isola, come assicurano gli organizzatori che ancora stanno raccogliendo i dati delle adesioni allo sciopero.

A Cagliari sit-in separati: in piazza Garibaldi si sono riuniti i Cobas scuola Sardegna, in via Roma, sotto il palazzo del Consiglio regionale, invece i Cobas Cagliari e l’Usb.

Ma le motivazioni che li hanno portati in piazza sono le medesime: «La delirante didattica delle "competenze" addestrative, il presunto "merito" (ed il Ministero omonimo), che sono ritenuti non solo inutili ma dannosi per la Scuola Pubblica Statale». E poi manifestano anche «contro la scuola della digitalizzazione selvaggia e lo sperpero dei denari del Pnrr, spesi con inutili progetti calati dall'alto».

Il sit-in in piazza Garibaldi a Cagliari (foto Melis)
Il sit-in in piazza Garibaldi a Cagliari (foto Melis)
Il sit-in in piazza Garibaldi a Cagliari (foto Melis)

Dito puntato soprattutto contro l'autonomia differenziata che «smantella i diritti sociali mantenendo i divari esistenti e che produrrà addirittura un aumento delle disuguaglianze». Senza dimenticare al centro delle polemiche il dimensionamento scolastico che «ha già creato istituti monstre ingestibili» e ha «soppresso 366 istituti di cui 36 in Sardegna». E poi chiedono la riduzione del numero di alunni per classe con la copertura di tutti i vuoti in organico del personale docente e Ata e un vero piano di investimenti di edilizia scolastica.

Sotto la lente d’ingrandimento anche le norme sulle pensioni: «Chiediamo la modifica della Legge Fornero e della Legge Dini che allungano a dismisura la vita lavorativa e prevedono pensioni miserabili per le future generazioni».

A insegnanti e personale Ata non piace neanche l’ultimo Ccnl Scuola che prevede «aumenti ridicoli rispetto all'inflazione ed alla perdita del potere d'acquisto degli ultimi anni». E infine l’immissione in ruolo di tutte e tutti i precari che hanno tre anni di servizio, con la modifica delle norme sul reclutamento. 

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