C’è un’Italia vincente nel calcio. Non si tratta di calcio a 11 e nemmeno del futsal, il calcio a 5. Gli azzurri che trionfano, vincendo il titolo Europeo a Gibilterra (lo scorso 16 e 17 settembre) sono quelli del calcio da tavolo, conosciuto come Subbuteo. Una disciplina con una sua federazione, la Fisct, federazione italiana sportiva calcio tavolo, con un proprio campionato e con i suoi club affiliati. E anche la Sardegna conta due squadre iscritte: il Subbuteo Club Cagliari e il Sassari.

E l’associazione cagliaritana si avvicina ai dieci anni di attività “ufficiale”. Merito di un gruppo di appassionati: nei primi anni Novanta, Giancarlo Scano, Luca Russu, Simone Rombi, Fabrizio Scano, Giovanni Pirisi, Massimo Marconi, Luca Arru, Alessandro Mulè, Davide Lussu, Pietro Limbardi e Francesco Arru si ritrovano in casa per sfide e tornei in forma amichevole e privata. Nel 2000 per vari motivi inizia una pausa ma la passione per il calcio in punta di dita non tramonta. E nel 2014 si riaccende la passione: nasce il Subbuteo Club Cagliari come gruppo amatoriale. Gli incontri e le partite aumentano e vengono coinvolti nuovi amici. Così nel 2018 arriva il grande passo: Giancarlo Scano (presidente della società), Efisio Garau e Igor Portoghese costituiscono la società Asd Subbuteo Club Cagliari con una sua sede a Pirri e arriva a contare 20 associati.

La squadra disputerà quest’anno il campionato di serie C, nel girone A, contro società di Napoli. Pisa, Firenze, Cosenza, Torino e il derby con Sassari. Fischio d’inizio il 7 e 8 ottobre a San Benedetto del Tronto per l’avvio del girone d’andata. E intanto ha preso il via l’undicesimo campionato cagliaritano organizzato dal club. «Un’edizione da record», spiegano i dirigenti del Subbuteo Club Cagliari. «Ci sono 18 iscritti per un totale di 34 giornate. Diverse le new entry e alcuni giocatori hanno ripreso dopo una pausa». La formula è sempre la stessa: i primi 8 in classifica passeranno alle finali Scudetto, mentre dalla 9° alla 18° posizione si giocheranno il titolo cadetti. L’attività del club si estende all’organizzazione anche di altri tornei in vari periodi dell’anno cercando di coinvolgere anche i più giovane e le donne.

Il campo di Subbuteo (foto Subbuteo Club Cagliari)
Il campo di Subbuteo (foto Subbuteo Club Cagliari)
Il campo di Subbuteo (foto Subbuteo Club Cagliari)

E chissà che la fresca vittoria a Gibilterra della nazionale italiana possa fungere da traino per attirare nuovi appassionati e giocatori. Anche perché gli azzurri, oltre al successo nella categoria open, ha portato a casa ben 9 medaglie d’oro (sulle 12 in palio) e diversi, ulteriori, piazzamenti sul podio in tutte le categorie a squadra e individuali: Veteran, Under 20, Under 16, Under 12 e Ladies. E l’Italia sembra farsi rispettare perché in campo europeo si è bissato il trionfo nella Coppa del Mondo grazie alla squadra del commissario tecnico Marco Lamberti composta da Luca Battista, Saverio Bari, Micael Caviglia, Matteo Ciccarelli, Filippo Cubeta e Claudio La Torre. Per la cronaca il successo nella finale contro il Belgio (lo stesso dei Mondiali) è arrivato al Golden Gol, dopo il 2-2 dei tempi regolamentari.

Insomma passano gli anni ma il Subbuteo riesce a sopravvivere nonostante dei momenti di grande difficoltà. Nato nel 1947 in Gran Bretagna, il gioco ha avuto una grande diffusione anche in Italia soprattutto negli anni Settanta e Ottanta. Poi l’acquisto del marchio da parte di un’azienda statunitense. Nel 2000 la produzione è stata interrotta: oramai, con l’avvento prepotente dei videogiochi dedicati al calcio, si pensava a un rapido tramonto del Subbuteo. Per altri tre anni sopravvive in Italia. Poi uno stop di diversi anni per riprendere nel 2009. Così il gioco di calcio, fatto di tecnica, capacità di tocco con le dita, strategie, abilità e velocità, ma anche una certa preparazione fisica quando si affrontano competizioni ufficiali, è di nuovo in auge tanto da fare la sua comparsa anche nelle scuole.

Il campo di Subbuteo (foto Subbuteo Club Cagliari)
Il campo di Subbuteo (foto Subbuteo Club Cagliari)
Il campo di Subbuteo (foto Subbuteo Club Cagliari)

E sui social ci sono tanti appassionati che mostrano le loro collezioni: dalle squadre originali, ai campi – i panni verdi – con tutti gli accessori come spalti, tifosi, impianti di illuminazione e la riproduzione dei fotografi, delle forze dell’ordine e ovviamente arbitri e assistenti. Insomma, passano i decenni, ma il calcio da tavolo-subbuteo continua la sua eterna sfida: restare vivo più che mai e regalare grandi emozioni a grandi e giovani.

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