"Se ci sono sentenze che hanno un'implicazione di finanza pubblica, deve esserci una valutazione condivisa dell'impatto con il Governo".

Suscitano polemiche le parole del ministro Pier Carlo Padoan sull'impatto della sentenza della Corte costituzionale che ha imposto la restituizione degli arretrati delle pensioni giudicando incostituzionale una norma della legge Fornero.

"Abbiamo tamponato la falla e gli arretrati da corrispondere ci costano 2,2 miliardi. Poi gradualmente a regime l'intervento sui trattamenti di medio livello ci costerà 500 milioni l'anno, a partire dal 2016", ha detto il ministro.

Padoan si dice "perplesso" per l'aspetto che riguarda il fatto che "la Corte Costituzionale sostiene di non dover fare valutazioni economiche sulle conseguenze dei suoi provvedimenti e che non c'era una stima dell'impatto". "Non so chi avrebbe dovuto quantificare il costo - spiega Padoan -, ma rilevo che in un dialogo di cooperazione tra organi dello Stato indipendenti, come governo, Corte, ministri e Avvocatura sarebbe stata opportuna la massima condivisione dell'informazione. Se - aggiunge - ci sono sentenze che hanno un'implicazione di finanza pubblica, deve esserci una valutazione dell'impatto. Anche perché serve a formare il giudizio sui principi dell'equità. Questo è mancato e auspico che in futuro l'interazione sia più fruttuosa".

Sulla spending review Padoan conferma che "l'obiettivo resta quello del Def, 10 miliardi di risparmi". "Unione europea e Fmi - fa quindi sapere - apprezzano le nostre riforme. Sulle privatizzazioni c'è qualche ritardo ma recuperiamo".
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