Francesco Schettino è tornato sul relitto della Costa Concordia. Ieri mattina, insieme ai suoi legali e ai periti, oltre che ai pm di Grosseto, il comandante ha partecipato a un sopralluogo sulla nave al fine di esaminare il generatore di emergenza che non ha funzionato la sera del naufragio, il 13 gennaio 2012. Sbarcato da una pilotina, dopo aver ricevuto apposite istruzioni su come muoversi in condizioni di sicurezza, l'ex comandante è stato il primo del suo gruppo a salire da una scala esterna appoggiata al relitto. Alle 14.10 il ritorno sul molo, dove il comandante si è concesso per una conferenza stampa improvvisata con un nutrito gruppo di giornalisti. Improvvisata e anche infuocata. "Non posso rispondere a domande tecniche" ha ribadito Schettino alla raffica di domande sulle risultanze del sopralluogo. Quindi i cronisti hanno provato a interrogarlo sull'inchino. "Lo rifarebbe?". "Se avete seguito il processo dovreste ormai conoscere la differenza tra inchino e passaggio sotto costa..." ha replicato l'ufficiale. "C'è già chi ha patteggiato, ammettendo colpe. Io ci metto la faccia. E sto facendo il processo. Deve essere chiaro prima di darmi del colpevole". Poi, dopo aver accusato la stampa di averlo "aggredito", le domande sulla sua presunta "fuga" dalla nave una volta dato l'allarme, mentre ancora i passeggeri erano a bordo. "Chi parla di abbandono nave non ha capito un c...o", la veemente risposta del comandante, prima di lasciare il porto assieme ai suoi legali scortato dai carabinieri.
© Riproduzione riservata