"La Sardegna è la prima regione dell'Italia per estensione di territorio inquinato. Le aree inquinate coprono una superficie di 445 mila ettari ai quali bisogna aggiungere le aree dei poligoni militari di Quirra, Teulada e Capo Frasca". E' la denuncia di Presidio Piazzale Trento e di altre movimenti ecologisti, che annunciano per mercoledì alle ore 10 a un sit-in sotto la sede della Regione. L'iniziativa nasce per ribadire con forza il principio "Chi inquina paga", nome della campagna avviata il 12 marzo scorso sempre a Cagliari con un blitz al Bastione e che ha già fatto tappa a Portoscuso. Mercoledì le associazioni (il sit-in è organizzato assieme a Movimento Sardegna Pulita, Assotziu Consumadoris Sardigna, Comitato ScuolaCittà e Confederazione Sindacale Sarda) incontreranno i cittadini "per discutere quali iniziative intraprendere per sollecitare la classe politica sarda ad intervenire con urgenza sulla tutela della salute, dell'ambiente, per l'avvio del piano di bonifiche di tutti i siti inquinati siano essi industriali o militari". Gli agricoltori e gli allevatori del Sulcis porteranno in piazza i prodotti e terra inquinata. Le associazioni chiedono l'adozione di provvedimenti "che impediscano a chi ha inquinato e continua a inquinare di usufruire delle prescrizioni dei reati e degli illeciti commessi dai dirigenti e dai responsabili aziendali. Abbiamo scelto di manifestare nella sede della Giunta Regionale - spiegano le associazioni - per chiedere al presidente Pigliaru di prendere in mano la situazione". Lo scorso 20 marzo, in occasione della prima seduta pubblica del XV Consiglio Regionale, il governatore ricevette una lettera aperta e una richiesta di incontro per affrontare la vertenza inquinamento.
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