Maria Sharapova potrebbe non giocare mai più in seguito alla positività al farmaco Meldonium. È quanto sostiene Shamil Tarpishchev, presidente della federtennis russa, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa russa R-sport.

Ieri a Londra, nella sede della Federtennis internazionale era in programma l’udienza per discutere del caso, ma potrebbero volerci anche due settimane per l’annuncio del verdetto.

Masha, la sportiva più pagata al mondo, potrebbe ricevere una pena massima di quattro anni di squalifica, come previsto dal regolamento della Wada in caso di test fallito. È anche vero che esistono eccezioni per ridurre lo stop: nella migliore delle ipotesi, la Sharapova dovrebbe fermarsi tra i sei e i dodici mesi, a partire dal 12 marzo scorso, data in cui è stata sospesa a causa della positività al Meldonium.

All'ormai famigerato farmaco anti-ischemico, inserito dalla Wada il 1° gennaio nella lista dei farmaci vietati, sono sinora risultati positivi quasi trecento atleti, con un'alta percentuale di russi. La stessa Sharapova ha dichiarato di averlo assunto, sotto prescrizione medica, per dieci anni.

A questo punto, appare quasi certa l’assenza della tennista non soltanto ai restanti Slam stagionali ma anche ai Giochi olimpici di Rio. Se però il verdetto sancisse una sospensione prolungata, la ventinovenne atleta russa potrebbe anche decidere di finire la carriera.
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