Ha vinto la Juve (2-0), ha vinto soprattutto l'immarcabile Higuain.

Ma il Cagliari, per mezz'ora in dieci non ha perso, nel senso che esce dal campo a testa alta, anzi altissima. Ispirato da un prepartita di rara intensità emotiva, con la commemorazione di Valery Melis e soprattutto la presenza della leggenda vivente Gigi Riva, il Cagliari parte benissimo. Ci prova su calcio piazzato, raccoglie due corner, reclama per un rigore (spinta di Alex Sandro su Dessena), prova dal vertice con Alves.

Il punto è che la Juve non fa una piega, continua a tessere le proprie trame con Marchisio e Khedira sempre pronti a chiamare all'azione non soltanto Lichsteiner e Alex Sandro, ma soprattutto Quadrado e le tre punte. Così dopo 37' minuti, Higuain parte in velocità su invito di Marchisio, batte Capuano e si presenta davanti a Rafael, scavalcandolo con un tocco sotto.

Higuain e Dessena (foto Max Solinas)
Higuain e Dessena (foto Max Solinas)
Higuain e Dessena (foto Max Solinas)

A quel punto, la Juventus può scrivere della partita il copione che predilige. Addormenta il gioco costringendo il Cagliari nella propria metà campo. Una situazione che il Cagliari potrebbe anche accettare, se non fosse che, in avvio di ripresa, un vertiginoso contropiede di Quadrado innesca Higuain che colpisce ancora in diagonale. Il Cagliari stavolta accusa il colpo.

Tanto più che, dopo una timida reazione, resta in dieci. Barella, già ammonito, dà il benvenuto a Pjanic con un calcione e, contestualmente, l'arrivederci al campo. Rastelli, che aveva inserito Ionita per il malconcio Dessena, prova la carta Ibarbo, senza snaturare la squadra, chiedendo un sacrificio a Sau. È chiaro che la gara non ha molto da dire: Pisacane e Alves procurano brividi, la Juve non corre rischi e Rafael al novantesimo nega la rete a Dybala.

Riva con Malagò (foto Max Solinas)
Riva con Malagò (foto Max Solinas)
Riva con Malagò (foto Max Solinas)

Tutto come prima, insomma: la Juve viaggia verso lo scudetto, il Cagliari sa che può crescere e togliersi soddisfazioni anche in questa stagione ma, ciò che è sicuro, è che una serata così, con Gigi Riva sul prato del Sant'Elia non la vivremo più.

A fine gara tecnico e presidente rossoblù si dicono orgogliosi della squadra

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