Marco Borriello spara la sua "bomba" e racconta i retroscena della sua esperienza in maglia rossoblù, compreso il giallo sulla sua partenza.

In Sardegna, ha detto alla Gazzetta dello Sport, era arrivato per merito di Stefano Capozucca, l'ex direttore sportivo del Cagliari. La firma è andata su un contratto che si componeva di una parte fissa e di un bonus per ogni gol segnato pari a 50mila euro.

A cinque giornate dalla fine del campionato, quando Borriello era a quota 16 reti, succede qualcosa che il bomber non si aspettava mentre è in corso la partita contro il Pescara: "Calcio di rigore per noi, prendo il pallone in mano ma Rastelli mi chiama dalla panchina. 'Deve battere Joao Pedro', mi dice".

E la spiegazione arriva solo alla fine del match, quando Capozucca mostra a Borriello un sms: "C'era scritto che a fine primo tempo dovevo uscire dal campo, al fine di evitare che segnassi ancora. Il diesse mi disse anche che gli era stato comunicato che non sarebbe stato confermato, e da lì cominciarono le mie incertezze. Joao Pedro che a Sassuolo mi dice 'stai zitto e corri', il crac nello spogliatoio con tutti i brasiliani e il rapporto con il presidente che ormai andava scemando: sì, dovevo proprio andar via".

Ora, spiega, ha deciso di raccontare la sua versione "nel rispetto delle tifoserie e per me stesso".

(Unioneonline/s.s.)
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