Il suo fascino sta nel fatto che, da tanti anni, rappresenta molto più di un evento sportivo di caratura. È un vero e proprio ritrovo di persone che amano il mare e il poter nuotare immersi nella natura, legati dall’amicizia e dal supporto reciproco. La storica manifestazione in acque libere della ‘’Cagliari-Poetto’’ celebrerà il 9 e il 10 settembre la ventesima edizione della sua seconda primavera: sarà la ventesima edizione del nuovo corso inaugurato con Cesare Goffi nel 2004, un vero e proprio maestro del nuoto sardo nonché presidente del Gruppo In Forma, tra le figure più rappresentative di un movimento in continua crescita: modi gentili, tono di voce cordiale di chi ha dalla sua una solida esperienza, 65 anni di cui 55 dedicati al nuoto, una passione trasmessa dal papà Ugo che nel tempo è diventata sempre più intensa. La manifestazione, organizzata dal Nuoto Club Cagliari di cui Goffi è direttore sportivo, è pronta anche quest’anno ad accogliere tantissimi atleti che, dopo la partenza dalla spiaggia di Sant’Elia, arriveranno al Poetto per l’esattezza allo stabilimento Marina Militare 2; ad accoglierli troveranno  ancora una volta un pubblico nutrito e caloroso legato al mare da un rapporto profondo. Un mare che, come diceva il celebre scrittore argentino Jorge Luis Borges, è un antico idioma che non si riesce a decifrare. E proprio in questo sta la sua bellezza.

Goffi quando nasce la Cagliari-Poetto?

«La manifestazione affiora le proprie radici negli anni Cinquanta, grazie all’intuizione di alcuni atleti della Rari Nantes Cagliari che decisero di dare vita a una manifestazione molto suggestiva che, all’epoca, partiva da Su Siccu e arrivava al Poetto. Negli anni si sono svolte varie edizioni, non continuative, poi negli anni Settanta ha dato un notevole impulso al suo sviluppo una figura storica del nuoto sardo ovvero Salvatore Migliaccio. Per anni, poi, non è stata più organizzata sino a quando nel 2004 il sottoscritto ha rilevato le attività del Nuoto Club Cagliari, cominciando un nuovo percorso che dura ancora oggi».

Come si è convinto a organizzare nuovamente una gara storica come la Cagliari-Poetto?

«Fui stimolato tantissimo dai figli di Salvatore Migliaccio ovvero Gian Mario e Maddalena. In particolare, fu proprio Gian Mario a propormi di ripristinare la gara nel 2004. Quello era un periodo di grande fermento, soprattutto perché stava nascendo a Cagliari un movimento interessante di triatleti che erano intenzionati ad affrontare le gare in mare. Insomma, da allora ci siamo rimessi di buona lena e nel 2023 celebreremo venti edizioni: cifra tonda, che per noi rappresenta tantissimo».

Come si è evoluta la Cagliari-Poetto?

«Ci sono stati vari cambiamenti. Prima, organizzavamo anche una prova di mezzofondo da 3500 metri che però quest'anno non faremo, in passato quella specifica prova partiva da Calamosca. Poi, sempre tempo fa, introducemmo la Gran Fondo tra il 2008 e il 2010 che era lunga 20 km, distanza che abbiamo ridotto a 14 km. La prova di Gran Fondo, tra le più apprezzate dagli atleti, quest’anno si potrà affrontare anche in staffetta: quattro atleti potranno nuotare a testa 3500 metri. A settembre, si svolgerà di sabato la Gran Fondo mentre il giorno seguente la prova di fondo di sei chilometri e mezzo».

La Cagliari-Poetto riscuote consensi in tutta Italia: qual è il suo marchio di fabbrica?

«Sono tanti. Direi, in primis, il brio, l'entusiasmo e il senso di amicizia elementi che fanno davvero la differenza. Si respira un clima di grande convivialità e questo spinge gli atleti a partecipare. Atleti, sottolineo, di tutte le età dai più giovani ai Master che non mancano mai. In passato, abbiamo avuto sino a 250 partecipanti, provenienti da tutta la Penisola».

Per alcuni di questi nuotatori, tra l’altro, la Cagliari-Poetto ha rappresentato un trampolino di lancio notevole.

«Certo, basti pensare a Marcello Guidi e Fabio Dalu che sono i fiori all'occhiello del nuoto di fondo sardo. Ma non solo: tanti giovani di talento hanno preso parte alla manifestazione come Antonio Dalu, fratello di Fabio, Elena De Candia, i fratelli Marco e Francesco Ratto e, di recente, gli esperini Claudio Soi e Beatrice Argiolas. Speriamo che tanti altri volti nuovi possano prendere parte alla gara e possano ritagliarsi un ruolo da protagonisti nel panorama».

Lei è stato tra i primissimi in Sardegna a credere nel settore delle acque libere, tra le gare da lei organizzate spiccano anche il Triangolo del Poetto e il Trofeo Sant’Elia. Quanto sono importanti in vista delle gare in vasca?

«Personalmente ritengo siano fondamentali e spero che anche i nostri tecnici si accorgano di questo, perché troppo spesso ci sono persone che considerano le gare in mare dannose per le gare in vasca quando non stanno così le cose».

Quali benefici si possono trarre dalle prove in mare?

«Prima di tutto, lo sforzo fisico è maggiore perché bisogna adeguarsi alle correnti, il che rappresenta un allenamento notevole che poi torna molto utile in vasca, dando una sensibilità maggiore e una agilità non da poco. Inoltre, le gare in acque libere rappresentano davvero un'opportunità notevole perché consentono di allungare il proprio percorso agonistico, consentendo a nuotatori anche di trent'anni e poco più di esprimersi su ottimi livelli. In Sardegna bisogna investire su questo settore anche perché abbiamo la fortuna di poter nuotare in mare per buona parte dell’anno, grazie alle temperature calde di cui possiamo godere, e questo può essere un elemento in grado di fare la differenza».

Tornando alla Cagliari-Poetto, cosa la caratterizza maggiormente?

«Beh, oltre al clima di grande gioia che si respira, direi sicuramente il paesaggio che è uno degli elementi che gli atleti provenienti dal resto d’Italia ci invidiano. Nuotare dietro il promontorio della Sella del Diavolo è uno spettacolo, si è immersi davvero in uno scenario incantato. Tante persone, persino cagliaritane, non conoscono alcuni angoli; ecco, direi che prendere parte alla manifestazione può permettere di venire a conoscenza di questi aspetti: le gare in mare vanno oltre l'aspetto tecnico, sono delle grandi avventure da vivere con entusiasmo e divertimento».

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