Il suo modo di correre racchiude l'essenza dell’atletica leggera: libertà, divertimento, gioia nel mettersi in gioco e quella genuinità che rende ogni prova una scoperta. Diego Nappi, domenica scorsa al ‘’Santoru’’ di Cagliari, ha siglato il record sardo all’aperto Under 18 sui 200 con il tempo di 21’’61, migliorando il precedente primato realizzato dal campione olimpico Lorenzo Patta che il 17 giugno del 2017 a Rieti corse in 21’’68.

Nappi, 15 anni portacolori dell’Atletica Porto Torres seguito dal tecnico Marco Trapasso al secondo anno del liceo scientifico-sportivo all’Istituto Europa di Sassari, è interprete di una gara impeccabile dove si intravedono ampi margini di crescita: pettorale 928, un leggero sorriso in volto, corsia 5. Dai blocchi esce deciso, il giovanissimo sprinter è un buon partente, dopo pochi metri inizia ad aprire il passo sempre di più. In curva si distende bene, non si scompone, rimane lucido e concentrato consapevole che il rettilineo finale sarà quello dove giocarsi il tutto e per tutto. Gli ultimi cento metri continua ad avanzare, la sua è una falcata caratterizzata da una perfetta combinazione di gambe e braccia, i piedi sfiorano il tartan impetuosi e al contempo leggeri, il colpo di reni finale gli consente di guadagnare centesimi preziosi.

Per lui, oltre al record di categoria che gli vale la seconda prestazione italiana stagionale tra gli Allievi, arriva anche il titolo sardo Assoluto. Ma non finiscono qui le note positive: infatti, Nappi il giorno prima ha corso in batteria i 100 in 11’’01 per poi migliorarsi in finale con 10’’87 – crono che rappresenta la terza prestazione italiana stagionale  tra gli Under 18 - laureandosi vice campione sardo Assoluto per qualche millesimo dietro all’esperto Daniele Desogus. Abbandonarsi a facili entusiasmi, davanti a un talento cristallino come il suo, sarebbe fin troppo semplice: ciò che è certo, però, è che l’atletica sarda – e non solo – può contare su un ragazzo dal motore notevole, completo e, soprattutto, determinato. Qualità fondamentale in una disciplina come l'atletica leggera, dove non sono ammesse chiacchiere  e in cui ogni risultato va costruito giorno dopo giorno con pazienza e umiltà.

Nappi finalmente il record sardo sui 200 all’aperto è arrivato: si aspettava un tempo migliore?

«Sì, credo di poter fare meglio già da ora del mio nuovo personale di 21’’61. Premetto che sono molto soddisfatto per questo record sardo Allievi ma adagiarsi sugli allori sarebbe davvero sciocco. Bisogna pretendere di più da se stessi».

Come si è sentito durante la gara?

«Le sensazioni erano buone, stavo spingendo efficacemente e mentalmente ero molto carico. Di sicuro, però, ho accusato un po’ di stanchezza tenendo conto del fatto che ho gareggiato il giorno prima sui 100. Inoltre, c’era un pizzico di vento contrario di troppo che non ha certo aiutato. Speriamo di poter trovare condizioni migliori con l’arrivo dell’estate».

Sui 100 come si trova?

«Abbastanza bene, non è la mia gara ma mi diverte farla. Spero di poter crescere parecchio, perché comunque la velocità di base è fondamentale anche per le distanze più lunghe».

Ai Tricolori Indoor di Ancona, d'inverno, è stato squalificato sui 200 dopo aver realizzato il miglior tempo. Come ha reagito a quel momento?

«In maniera positiva anche perché può capitare ed ero consapevole che ci sarebbero state tante altre gare in cui dimostrare il mio valore. Certo, un po’ di amaro in bocca c’era ma farne un dramma non avrebbe avuto senso. In generale, comunque, sono soddisfatto anche della mia stagione indoor: ho realizzato il record sardo al coperto sui 200 in 22’’41 e ho anche siglato il mio personale sui 60 in 7’’05.  Ogni gara per me è stato un divertimento, aspetto fondamentale e che sta alla base di tutto».

Domenica scorsa sui 200 ha migliorato il record sardo del campione olimpico Lorenzo Patta. Vi siete mai conosciuti di persona?

«Non è ancora capitata l’occasione, spero presto di avere l’opportunità di conoscere Lorenzo e di scambiare due parole con lui. È un ragazzo che stimo tantissimo e di grande talento, un esempio per il sottoscritto. Aver migliorato il record che gli apparteneva è per me un onore immenso».

Quando ha scoperto la passione per l'atletica?

Ho iniziato a correre dal primo anno della categoria Cadetti, prima ho giocato come portiere a calcio per quasi dieci anni. Ero indeciso se praticare l’atletica oppure il tennis ma alla fine ho scelto l’atletica e sono molto felice di questo».

Quali sono i suoi punti di riferimento?

«Senza dubbio Filippo Tortu, mi piace tantissimo come atleta, adoro la sua falcata. Poi anche Lorenzo Patta chiaramente, oltre che Marcell Jacobs e Fausto Desalu. Chiaramente, anche il mio tecnico Marco Trapasso e la mia famiglia: sono due pilastri fondamentali per la mia crescita».

L’anno scorso ha ottenuto i record sardi Under 16 sui 300 in 35’’10 e sugli 80 in 9’’03, inoltre ha vinto il titolo italiano Cadetti proprio sui 300 a Caorle. Come ha vissuto questo primo successo importante?

«È stata una grande gioia, anche perché volevo vincere e sapevo di poterlo fare. Era il mio obiettivo, c'era un po’ di tensione che, poi, si è tramutata in carica positiva».

Quanti allenamenti svolge alla settimana?

«Per ora quattro, sono molto giovane e non è il caso di esagerare. Incrementeremo i carichi di lavoro gradualmente».

Quali sono i suoi obiettivi principali per quest’anno?

«Sicuramente i Tricolori Allievi che si svolgeranno dal 23 al 25 giugno a Caorle. So di poter dire la mia e spero di lottare per il titolo italiano. Poi, vorrei cercare di ottenere una convocazione in nazionale: quest’anno ci sarà l’Eyof a Maribor dal 23 al 29 luglio e poi gli Europei Under 20 a Gerusalemme, dal 7 al 10 agosto. Riuscire a vestire la maglia azzurra in uno di questi due appuntamenti sarebbe un sogno che si realizza».

Quest’anno correrà anche i 400?

«I 400, per ora, sono un punto di domanda. Ancora non lo so, sicuramente quest’anno mi dedicherò maggiormente ai 100 e ai 200. Detto ciò, il giro di pista è una gara che mi affascina molto e dove spero di potermi ritagliare il mio spazio».

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