"Ora chiamatemi Smarties. Ma a dodici anni cantavo all'Anfiteatro"
A tu per tu con la cagliaritana Marta PiliaSi fa chiamare "Smarties", ma dei piccoli dolcetti, più che l'anima zuccherosa, ha l'allegria di una valanga di colori, e in più ci mette l'energia di chi non vuole fermarsi mai.
Il vero nome però è Marta Pilia, 21 anni, cagliaritana e milanese d'adozione, cantante che spazia tra il trap e lo stile più melodico con il suo nuovo singolo, "Buckle up". "Allacciate la cintura", questa la traduzione dall'inglese per un pezzo che è un misto di questa lingua e quella italiana, e fonde sonorità di trap e r'n'b.
«Voglio dire a tutti che sono piena di energia ed entusiasmo, nelle mie canzoni mi piace ci sia sempre allegria e ironia insieme», spiega Marta con la sua voce argentina, e spesso parlando le scappa una spontanea risata.
Però si commuove pensando alla sua prima volta su un grande palco, all'Anfiteatro di Cagliari, un po' per caso: «Era il concerto di Alessandra Amoroso, io dodicenne e completamente innamorata avevo portato un cartellone con scritto "Cantiamo insieme?" e Alessandra mi ha fatto davvero salire sul palco per duettare con lei!», ricorda Marta. «Lì mi sono sentita davvero a casa, ho capito che volevo fare questo per tutta la vita». Cantare. L'intervista integrale a Marta Pilia, a cura di Giovanni Lorenzo Porrà, è su L'Unione Sarda domani in edicola.
Francesca Figus