Certamente la sorpresa che Hayao Miyazaki - uno dei massimi esponenti dell’animazione giapponese mai esistiti -  abbia deciso dopo il suo ritiro ufficiale di tornare nuovamente in studio per prendersi carico di un nuovo progetto, ha certamente colpito col massimo dell’entusiasmo la sua nutrita schiera di fan e chi, più semplicemente, segue tutte le curiosità più interessanti legate al mondo del cinema.

Il padre di “Il mio vicino Totoro”, “La città incantata”, “Il castello errante di Howl” e di moltissimi altri capolavori giunti di diritto nell’Olimpo delle opere animate più rappresentative di tutti i tempi, ha visto in Giappone il 14 di luglio la programmazione in anteprima ufficiale della sua ultima e attesissima opera, che sulla scorta di un piano marketing ben definito e solo apparentemente lasciato al caso non ha goduto di alcuna promozione ad eccezione di un singolo poster, uscito sui social nelle ultime settimane. 

Le prime impressioni che possiamo trarre sul progetto giungono principalmente dalla stampa specializzata che ha preso parte alle proiezioni. Nessuna novità invece su come la GKIDS commercializzerà il film per l’uscita nordamericana, e anzi si spera che l’attuale sciopero di attori e sceneggiatori non crei possibili intoppi per il doppiaggio in inglese. 

Stando a quanto emerso il film dovrebbe durare poco più di due ore e ricorderebbe molto da vicino per la sua struttura il famoso cult di Guillermo Del Toro “Il labirinto del fauno”. Come nell’esempio del film spagnolo-messicano, anche nel titolo di Miyazaki si torna indietro fino alla Seconda Guerra Mondiale, dove incontriamo un giovane uomo di nome Mahito assistere alla morte della madre a seguito dei raid aerei nella città di Tokyo. Il suo trasferimento in campagna insieme al padre e alla moglie gli creerà non poche difficoltà di adattamento; un giorno viene però a scoprire, giungendo fino a una torre abbandonata dove incontrerà un airone parlante, che sua madre è ancora viva. La torre è anche la porta d’accesso per un altro mondo; Mahito deciderà così di farsi coraggio per imbattersi in una nuova e inaspettata avventura. 

I commenti d’apprezzamento tra i membri della stampa si susseguono a dismisura: «Ogni fotogramma di questo film sembra un'opera d'arte a sé stante, che diventa più grande solo quando viene messa insieme come parte dell'insieme. È un film che si potrebbe guardare cento volte e scoprire sempre cose nuove sullo sfondo di ogni scena».

Secondo il critico Matteo Watzky, il coinvolgimento nel progetto di Takeshi Honda - già visto in “Rebuild of Evangelion” come designer e direttore dell’animazione - ha giocato un ruolo non secondario nella qualità e nell’effetto novità del film: «I disegni e i movimenti ricchi e rotondi di Miyazaki rimangono belli come lo sono sempre stati, ma sono bilanciati da linee e tratti più sottili ed eleganti e da un'espressione più libera rispetto al Miyazaki rigoroso a cui ci siamo abituati. Ciò è particolarmente visibile nella straziante sequenza di apertura e nell'impressionante climax del film. Questa potrebbe essere la rivisitazione più originale dello stile di Miyazaki dopo i disegni meravigliosamente delicati di Katsuya Kondô in Kiki - Consegne a domicilio».

Scopriamo oggi che “How do you live?” ha ottenuto uno straordinario successo di pubblico nel primo weekend in Giappone incassando con la sua apertura la cifra di 1,56 miliardi di yen, pari a circa 11,3 milioni di dollari. Si tratterebbe a questo punto del secondo miglior lancio di sempre per una produzione targata Studio Ghibli, e questo non può che creare ulteriore hype in coloro che attendono instancabilmente l’uscita anche nelle nostre sale. 

Giovanni G. Scanu

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